Cosa NON è il Coaching

 

Nel mio precedente post ho già spiegato in maniera generale cos’è il Coaching e i suoi vari campi di applicazione.
Spesso, il Coach viene confuso con altri tipi di professionisti, sia perché è un’attività ancora poco conosciuta, sia perché a volte il termine coach viene usato in maniera inappropriata.
Per chiarire ulteriormente in cosa consiste il mestiere del Coach, può aiutare anche capire cosa NON è il Coaching, in particolare prendendo come riferimento altre due professioni: il consulente e il terapeuta.

Cosa differenzia il Coach da un Consulente? 

Il consulente è una figura che, avendo accertata esperienza e pratica in una tematica precisa e ben circoscritta, viene chiamato in causa per fornire dei pareri, dicendo cosa fare e dando risposte. Fornisce la propria visione del mondo. É un consulente, ad esempio, l’ingegnere meccanico chiamato dall’azienda di produzione per modificare il motore di una linea di montaggio per aumentare la produzione, con l’obiettivi di aumentare il fatturato.
Il Coach può operare su qualsiasi tematica in quanto interviene ponendo domande, da osservatore imparziale e da arguto ascoltatore; e, allo stesso tempo, lavorando sulla visione e la mappa del mondo del cliente, ampliandola e rendendola più funzionale al contesto nel quale si trova a vivere. Il raggio di azione del Coach può essere molto vasto, in quanto è rivolto a una visione ampia e completa dell’intera situazione. Forse quel motore di prima può rimanere dov’è. Magari per aumentare i livelli di produttività si può intervenire sulle procedure date agli operai, sul miglioramento dei processi produttivi, oppure l’aumento di fatturato può essere raggiunto cambiando linee produttive, o investendo sull’addestramento del personale. Allargando la visione si allargano le scelte.

Cosa differenzia il Coach da uno psicologo o terapeuta?

Uno psicologo o un terapeuta si occupa di patologie e disturbi che riguardano la psiche. Fornisce terapie, diagnosi e prognosi ed è rivolto soprattutto al passato del paziente, essendo discipline “centrate sul problema” e sul “perché” tale disturbo sia venuto a crearsi. A volte il rapporto medico-paziente tende a radicarsi creando un legame duraturo nel tempo. Alcuni tipi di terapeuti sono autorizzati anche alla somministrazione di farmaci e medicinali per curare tali disturbi.
Il Coach è un “personal trainer dei risultati”. Si occupa del miglioramento della vita del cliente, lavorando su Obiettivi che possono riguardare sia il superamento di situazioni di stallo, di difficoltà o di malessere, sia un innalzamento del livello di performance in una determinata area o addirittura dei propri standard di vita. Non riguarda patologie. Il Coach si concentra sul “come” opera il cliente per riconoscere le strategie da cambiare. Si lavora in sinergia su un preciso piano d’azione rivolto al futuro del cliente, con l’obiettivo di rendere il cliente indipendente e capace di utilizzare le proprie risorse e abilità in piena autonomia. É una metodologia “orientata ai risultati“.

Professionisti e Professionalità

L’ambiguità assunta per alcuni dal termine coach deriva, purtroppo, non solo dalla relativamente recente nascita di tale professione.
Ci sono alcuni personaggi che tendono a fare collezioni di titoli da potere esibire nel loro biglietto da visita. Non basta essere X, bisogna essere anche Y e pure Z, tutto insieme, poco importa come e se si hanno le competenze per farlo. Qual è la ragione di tutto ciò? La verità è che un approccio di questo tipo è deleterio, in primis per il cliente.
Ogni professione richiede una propria professionalità, data da esperienza e studi. Non basta essere qualcosa per professarsi qualcos’altro, bisogna intraprendere percorsi seri di studio, dedicarcisi con dedizione ed acquisirne la dovuta maestria, prima di poterne integrare altri in maniera efficace. É così che, a questo punto, un professionista serio e qualificato può scegliere di volta in volta quale ruolo andare a ricoprire per quel tipo specifico di esigenza.
Diversi tipi di professionisti corrispondono a diversi tipi di clienti, con diversi tipi di sfide. Non esistono categorie migliori o peggiori. Sono da valutare, caso per caso, a seconda del tipo di intervento richiesto.
Nulla esclude che vari tipi di professionisti possano essere coinvolti in team nel perseguimento di un risultato comune.

E’ tempo di Coaching!

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