Difficoltà di concentrazione? Ecco come scrivere un libro in poco tempo…

Alcune strategie pratiche per superare le difficoltà di concentrazione e migliorare l’attenzione (anche se non siate …uno scrittore).

“Il vero problema non è la mancanza di tempo, ma di concentrazione. Abbiamo tutti giornate di 24 ore”

(Zig Ziglar)

Peter Shankman è uno dei maggiori esperti di PR (Public Relations) a livello mondiale. Ha tenuto conferenze in più di 22 paesi ed è autore di libri best-seller, ma ha un serio problema di ADHD: sindrome da deficit di attenzione e iperattività. Insomma Shankman ha una difficoltà di concentrazione patologica e questo si ripercuote pesantemente sul suo lavoro, soprattutto quello di scrittore.
Nel 2014, ad esempio, a pochi giorni dalla data di consegna concordata con l’editore per il suo ultimo libro, il contatore di parole del file Word del suo manoscritto era ancora a… ZERO!
In quell’occasione il nostro esperto di PR ha preso una decisione drastica, che non tutti possono replicare, ma che è alla base della prima strategia anti-distrazioni di cui voglio parlarti oggi…
Aumenta la concentrazione eliminando le opzioni
Una delle principali cause della nostra difficoltà di concentrazione è l’avere troppe… opzioni.
Ogni volta che ci mettiamo a studiare o lavorare, abbiamo mille distrazioni alla distanza di un centimetro, di un click o di un tap. Tutte queste possibilità, queste opzioni, competono per la nostra attenzione (e spesso vincono).
Consapevole di ciò, Shankman, per completare il suo manoscritto in due giorni, ha costretto sé stesso a lavorare in un luogo in cui le uniche due opzioni fossero: scrivere o andare in bagno.
Per la precisione un volo andata/ritorno New York – Tokyo – New York: metà libro lo ha scritto all’andata e l’altra metà al ritorno! Soluzione un tantino drastica, ma di sicuro effetto.
Ora… il mio consiglio non è certo quello di prenotare un volo A/R Roma – Tokyo da 5.000€ per preparare il tuo esame di diritto privato, ma se hai una scadenza stringente e vuoi portare a casa il risultato, devi metterti nelle condizioni (e nel luogo fisico) in cui l’unica opzione è quella di rimanere focalizzato sul tuo obiettivo.
Ritrova il focus allenando il muscolo della concentrazione
Diciamo che conosco una o due cosine sui procrastinatori seriali: ad esempio so quanto amiamo raccontarci balle. Una su tutte?
“Oggi ormai è andata così, ma domani sarò super-concentrato!”
Mi spiace, ma non funziona esattamente così: la concentrazione è un muscolo. Più lo indebolisci e meno potrai contarci al momento del bisogno.
Se hai difficoltà di concentrazione e ti distrai ogni due per tre, le cose non potranno che peggiorare.
Inizia allora a rafforzare il tuo “muscolo” della concentrazione con questa semplice sfida: Fai partire il timer sul tuo smartphone ed inizia a studiare/lavorare.
Interrompi il timer alla prima distrazione (es. hai risposto ad un messaggio su whatsapp, hai controllato qualcosa su internet, etc.)
Ripeti la sfida fino a quando non arriverai a 90 minuti filati di studio/lavoro focalizzato.
Accetti?
Supera le difficoltà di concentrazione facendo pulizia (in testa!)
Cal Newport, professore della Georgetown University e autore del libro “Deep work: rules for focused success in a distracted world“, utilizza nel suo testo l’espressione “attention residue“, per indicare la perdita di concentrazione ogni qualvolta passiamo da un’attività all’altra.
In pratica, anche quando torniamo a studiare o lavorare, una parte della nostra attenzione rimane “appiccicata” alla distrazione, e impiega del tempo prima di allinearsi al nuovo compito.
Questo significa che per entrare nella “zona” di massima concentrazione serve del tempo (in media 15-20 minuti) e se continuiamo a cedere alle distrazioni in questo periodo, di fatto avremo bisogno di impegnarci più a lungo e per raggiungere risultati spesso mediocri.
Il fenomeno dell’attention residue non è però legato esclusivamente ai passaggi da un’attività all’altra (il famoso multitasking). Si presenta infatti anche in un’altra circostanza.
Prova a pensarci: ti sono mai capitate quelle giornate in cui sei abbastanza bravo da non cedere alle tentazioni, ma in cui hai comunque difficoltà a concentrarti a causa dei 1.000 pensieri che ti ronzano in testa?
In questo caso a rubarti l’attenzione sono tutte quelle attività che non hai ancora portato a termine.
Beh, il tuo cervello le odia queste attività! Non può infatti sopportare che ci siano problemi irrisolti nella tua vita e quindi non fa altro che ripresentarteli alla tua attenzione, anche quando non vorresti.
Per liberarti di questi pensieri e concentrarti esclusivamente sulle attività prioritarie devi: Mettere per iscritto tutto ciò che ti ronza in testa (e fino a qui probabilmente c’eri arrivato). Decidere un piano di attacco: ovvero quando ti occuperai del problema irrisolto e come intendi farlo. In questo modo riuscirai a scacciare queste “mosche mentali” e a dedicare tutta la tua concentrazione all’attività sottomano.
“Devo comprare il latte” o “devo comprare quest’azienda” occupano entrambe lo stesso spazio nella tua mente. Scrivile. Rileggile. Completale o dì a te stesso “Non ora”.

3 esercizi di concentrazione (2)

Questi sono i punti chiave che vorrei ti rimanessero di questo articolo:

Meno opzioni hai per distrarti e meno ti distrarrai: crea il tuo “tempio” di studio/lavoro.

La concentrazione è un “muscolo” che va allenato quotidianamente: ogni volta che cedi ad una distrazione diventi un po’ più debole.

A causa del fenomeno dell’attention residue, per raggiungere il massimo livello di concentrazione abbiamo bisogno di tempo : smettila di passare da un’attività all’altra e se sei distratto da altri pensieri, mettili per iscritto e stabilisci un piano di attacco per affrontarli.

Spero di averti fornito anche questa volta dei nuovi strumenti pratici per essere sempre più efficace e per raggiungere i tuoi obiettivi.

 

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