“Un giorno la paura bussò alla porta, il coraggio
si alzò e andò ad aprire e vide che non c’era nessuno”
(M. Luther King)
Oggi, faccio un po’ fatica, a considerare l’Italia il mio paese… il mio Bel paese. Comincio a starci stretto in questa Italia dove i “nuovi” Ministri della Repubblica interpretano a loro comodo la Costituzione, le leggi nazionali e internazionali. Così fanno e disfano il destino di una intera nazione a loro piacimento. Rompono… frantumano ogni possibile concordia all’interno e all’esterno del Paese. Tra i cittadini e nei confronti dei vari partner internazionali, fino a rischiare di alterare irreparabilmente le alleanze e la collocazione dell’Italia nella mappa politica e economica mondiale. Si vantano di rappresentare l’intero popolo italiano. Sono, invece, interessati di dare il “pacco premio” promesso in campagna elettorale, solo alla parte che li hanno votati. Mi chiedo se questa è ancora casa mia! Fatico a riconoscermi in un Paese che ha cambiato pelle così in fretta… seguendo i diktat di chi quotidianamente urla e sollecita la paura contro ‘nemici’ interni ed esterni, solo per capitalizzare un loro perverso “appetito” di potere. Sia chiaro, non c’è nessun Capo di Stato di uno qualsiasi dei paesi d’ Europa, che possa permettersi di criticare l’Italia e gli italiani sulla gestione di questa immigrazione epocale, che dal Sud del Mondo, vede milioni di persone attraversare il Mediterraneo per fuggire guerre e povertà. Sicuramente sono tante le responsabilità complessive dell’Occidente nei confronti di ben due terzi dei popoli del Globo. Depredati da due secoli di Colonialismo sono stati resi poveri e poi abbandonati ad un gramo destino. Usa, Inghilterra, Francia, Germania e la stessa Spagna hanno responsabilità gravi per quanto riguardano paesi come l’Iraq, la Libia e la Siria e tanti altri luoghi di guerra, che alimentano oggi, questo ‘biblico’ esodo verso le nostre coste. L’italia ha saputo suplire con generosità e impegno all’egoismo dell’Occidente e dell’ Europa, che ci hanno lasciato da soli ad affrontare questo gravoso dramma umano prima ancora che economico sociale. Ma ciò precisato, di fronte alle scelte di queste ore del neo Governo italiano di respingere dall’attracco in uno dei nostri porti, della motonave Acquarius col suo disperato carico umano… io da italiano mi vergogno!! Non è comportandosi come gli altri paesi Europei o inneggiando addirittura all’Ungheria di Orban ai paesi di Visegrád stretti tra Europa e Mosca, in preda ad un ossessivo “sovranismo” nostrano, che possiamo continuare a essere orgogliosi di essere italiani. Sono italiano e ero orgoglioso di esserlo. Vorrei continuare ad esserlo… Ma per dirla chiaramente con le parole di un uomo saggio: “Non avevo mai pensato che questa mia Patria, forte di bellezza e di contraddizioni, potesse ritornare a guardare al suo passato peggiore e proporlo come biglietto da visita al mondo intero”.* La democrazia in cui credo e alla quale continuo a riferire il mio presente e anche il mio futuro, mi impone di pensare in altro modo. Nel rispetto dell’altrui pensiero e di quella umana comprensione che sollecita comportamenti solidali, verso coloro che essendo gli “Ultimi della Terra” sono condannati a una vita disperata e piena di dolore. Con la volontà e la tenacia di difenderli ad ogni costo dal razzismo e dalla xenofobia, che va dilagando sempre più velocemente in questo nostro povero Paese. Ne va del rispetto di noi stessi. Sono per una #umanitàaperta. Non mi riconosco in questo tempo postdemocratico, che ha dimenticato quanta fatica ci voglia per restare liberi e quanto presto la libertà possa diventare materia del passato, in un egoistico calcolo di preferire il ‘chiuso’ del proprio tornaconto alle relazioni umane ‘aperte’ e al collettivo Bene comune. Il Paese dove ho la mia Casa è quello che ha per regola la Carta costituzionale che così recita: “Lo straniero, al quale sia impedito nel suo Paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione Italiana, ha il diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge” (Art. 10, c.3). Da qui nasce la “vergogna” di queste ore. L’attracco negato è un atto illegale e fraudolento. In aperta violazione della “Convenzione Internazionale sulla ricerca e il salvataggio marittimo” siglata ad Amburgo il 27 aprile del 1979 e ratificata dal nostro Paese con la legge 147 del 1989. E’ disdicevole per l’Italia che “nuovi” Ministri della Repubblica ignorino e/o non rispettino la Costituzione e le leggi che hanno giurato di rispettare. Pensare che poi, il più grande esodo della storia moderna è stato quello degli Italiani. A partire dal 1861 sono state registrate più di ventiquattro milioni di partenze. Nell’arco di poco più di un secolo e mezzo, un numero quasi equivalente all’ammontare della popolazione al momento dell’Unità d’Italia, si avventurava verso l’ignoto. E ancora oggi, circa centomila italiani all’anno emigrano, per cercare altrove fortuna e condizioni di vita migliori, che in Italia non trovano più. In questo tempo di post-democrazia sembrerebbe che della Costituzione si può fare cartastraccia. Dicendo semplicemente, che lo si fa in nome e per conto dell’osannante ‘popolo sovrano’. Di fronte a tanto, alla pericolosa deriva che si vuole imporre al paese… vale la pena di ricordare e non dimenticare mai, che in passato tutto questo è già successo e non è certo auspicabile che si vada ripetendo. Dirlo chiaramente è un dovere civile di ogni cittadino e non solo per una questione di verità. Ma, anche e soprattutto, per una questione di coraggiosa difesa della condizione umana. Già, ci vuole coraggio!
*Don Gennaro Matino (Teologo e scrittore) – “Tetti di sole” – La sua Napoli a New York – Ed. Mondadori.
E’ sempre tempo di Coaching!”
Se hai domande o riflessioni da fare ti invito a lasciare un commento a questo post: sarò felice di risponderti oppure prendi appuntamento per una sessione di coaching gratuito
13
GIU
GIU
0