Hai la memoria di un pesce rosso…

Quattro sono le cose che dovete sapere…

Se già sapete come funziona la vostra memoria, imparate a farla funzionare. In questo articolo leggerete le quattro cose che probabilmente non sapete sulla memoria e come sfruttarle a vostro vantaggio…

“Tre cose non riesco a ricordare a memoria:
le facce, i nomi e…non ricordo la terza!”

(F.A. Allen)

Secondo una leggenda metropolitana, i pesci rossi hanno una memoria di appena tre secondi. In realtà, numerosi esperimenti sembrano aver dimostrato l’inconsistenza di tale affermazione; eppure, esiste davvero in natura una specie dotata di una scarsissima memoria: sto naturalmente parlando degli esemplari di “studentes-universitarius”. Durante i tipici rituali di iniziazione della specie (anche noti come “esami universitari“), lo studentes-universitarius manifesta tipici problemi di memoria e, colto da improvvisi vuoti, imita il comportamento del suo cugino marino, rimanendo così… muto come un pesce! Ok, ok, la smetto di fare lo spiritoso o se preferite il deficiente!   Già in passato vi ho spiegato come memorizzare velocemente. Nel post di oggi vi parlerò di quattro cose sulla memoria che probabilmente non conoscete e di come potete utilizzarle per migliorare il vostro studio, il vostro lavoro e la vostra vita in generale.  Bene, sono passati tre secondi e stavo dicendo che: nel post di oggi voglio parlarvi… accidenti! Non ricordo più niente… sto scherzando! Dai iniziamo!

1. La memoria non ha una data di scadenza. Quante volte vi è capitato di dimenticare qualcosa: magari quel capitolo che avevate studiato giusto l’altro ieri, il parcheggio della vostra auto al centro commerciale o il nome di quella persona (a proposito, ricordo che ho scritto un intero post su come non dimenticare i nomi… non ricordo se l’ho già pubblicato… comunque lo cerco e ve lo segnalo nel Blog o altrimenti lo pubblico domani).  A quanto pare la nostra memoria ha una data di scadenza, giusto? Sbagliato! Numerose ricerche tendono ad avvalorare l’ipotesi secondo cui la capacità di memorizzazione del nostro cervello sia praticamente infinita: tutti i ricordi sono lì, da qualche parte. Il problema non è quindi memorizzare qualcosa, quanto piuttosto essere in grado di accedere facilmente a quel ricordo. Questo significa che una tecnica di memorizzazione davvero efficace deve aiutarti a “ripescare” (aridaje con ‘sti pesci rossi oggi) velocemente i concetti più importanti e, a cascata, tutti gli altri. Tradotto in parole povere, se vuoi sviluppare una memoria eccezionale, devi essere in grado di organizzare le tue informazioni e strutturarle secondo una precisa gerarchia. Personalmente, per raggiungere questo obiettivo, utilizzo ormai da molti anni la tecnica della piramide.

2. Potete ricordare la vostra colazione del 12 marzo 1996… Ma potete anche dimenticare cosa avete mangiato questa mattina. Eh già, la nostra mente è davvero curiosa. Come abbiamo visto, tutti i nostri ricordi sono memorizzati da qualche parte nel nostro cervello, ma non sempre è facile richiamarli se non siamo bravi ad organizzarli. Al contempo, la nostra memoria è estremamente instabile. Scommetto che è capitato anche a voi: avete avuto un’idea geniale, così geniale che non vi siete preoccupati di scriverla da qualche parte; tempo 10 minuti era sparita per sempre.

Secondo uno studio del 2005 di Koriat e Bjork, le persone sono troppo confidenti nelle loro capacità mnemoniche a breve termine e hanno invece scarsa fiducia nella loro capacità di memorizzazione a lungo termine. Per ovviare a questo “bug” mentale ed imparare a memorizzare in modo permanente, dobbiamo utilizzare sistematicamente le tecniche di ripasso mentale. La mia preferita la trovate qui in questo post.

3. Potete memorizzare qualsiasi cosa leggiate, se… posso dirvi che non c’è settimana in cui non venga contattato da un lettore che ha difficoltà a memorizzare quello che legge. Molto spesso si tratta di un problema di concentrazione (ho scritto a riguardo altri articoli che potete trovare nel Blog). Eppure, alle volte, basta un semplice accorgimento per memorizzare rapidamente quanto stiamo leggendo. 

In un recente studio è stato dimostrato che brevi pause di 5-10 minuti, durante lo studio e la lettura, possono aiutare a consolidare la memoria. Questo è il motivo per cui le maratone di studio notturne non servono ad praticamente a nulla, e al contrario organizzare la propria giornata in sessioni di studio di 25 minuti, seguite da pause di 5 minuti, garantisce i risultati migliori. In definitiva, se volete memorizzare meglio quanto leggete, oltre a lavorare sulla vostra concentrazione, imparate ad utilizzare la tecnica del pomodoro (ricordate “La tecnica del pomodoro”…) Il famoso metodo per la gestione del tempo e l’aumento di concentrazione e produttività. Una strategia sviluppata verso la fine degli anni Ottanta dallo studente Francesco Cirillo, che permette di ottimizzare per l’appunto la gestione del nostro tempo aumentando la nostra capacità di concentrazione.?! Accidenti! O siete smemorati? O non leggete quel che pubblico in questo Blog!

4. Sicuro che non abbiate bisogno di più memoria? Parliamoci chiaro, a voi interessa apprendere o memorizzare? Personalmente non ho mai avuto particolare simpatia per quei “pappagalli” che sono in grado di ripetere a menadito la lezioncina imparata a memoria, ma non hanno la più pallida idea di cosa stiano parlando. Nello studio, nel lavoro ed in generale nella vita, ricordatevi di dare sempre priorità all’apprendimento e non alla memorizzazione. Non dovete farlo perché ve lo dice un blogger da strapazzo come me, c’è una ragione molto più pratica ed oggettiva: più memorizzate, meno apprendete. Numerosi studi hanno dimostrato che se ci limitiamo a memorizzare dei concetti, tendiamo a non comprenderli a fondo e quindi non siamo in grado di rielaborarli per creare nuova conoscenza. Detto tra noi, non serviva qualche scienziato della NASA per giungere a questa conclusione: bastava mia nonna. Ma gli studi hanno evidenziato qualcosa altro: se ricostruiamo i nostri ricordi secondo un percorso logico, tendiamo a consolidare le strutture neurali in cui è immagazzinata la nostra conoscenza. Insomma, diventiamo più intelligenti. In pratica? Piuttosto che ripetere a pappagallo la lezioncina, abituatevi prima ad elaborare le informazioni, facendo largo uso delle mappe concettuali.

Conclusioni: il timone è nelle tue mani. Nei miei articoli ripeto spesso che iniziamo a cambiare solo nel momento in cui ci assumiamo il 100% della responsabilità del cambiamento. Questo vale anche per la memoria e lo studio. In questo post ho cercato di riportarvi quattro (enormi) potenzialità della nostra memoria. E quindi, scuse come: “ho una pessima memoria“, “questa cosa è impossibile da ricordare“, “leggo ma non riesco a memorizzare“, non stanno in piedi. Voi/tu siete/sei l’unico responsabile e l’artefice dei tuoi risultati. Assumetevi questa responsabilità. Promettete a voi stessi di cambiare una volta e per tutte. Realizzate i vostri obiettivi. Da parte mia, quello che posso promettervi è che farò sempre del mio meglio per fornirvi le strategie più efficaci…

E’ sempre tempo di Coaching!”

se hai domande o riflessioni da fare, ti invito a lasciare un commento a questo post: sarò felice di risponderti oppure: prendi appuntamento per una sessione di coaching gratuita

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