Opinioni: vi spiego perché non credo più a questi politici…

Non avrei mai pensato di arrivare a dirlo: “ma non credo più a nessuno dei protagonisti della politica italiana”.  Mi dispiace, perché alla Politica e alla sua funzione continuo a credere, anzi mi sembra sempre più necessaria, rispetto alla complessità della situazione economica e sociale che vive l’intero Globo. E poi in fondo vorrei tanto credere in qualcuno. Non dico che siano tutti uguali, le differenze le vedo, ma non riesco più a prender passione per alcuno . Non riesco più a emozionarmi per un bel discorso che indichi prospettive e obiettivi di emancipazione per l’umanità (sarà anche perché a dire il vero non li fa più nessuno); qui da noi ci sono Salvini che incita all’odio, Zingaretti che non esiste, Renzi che cerca di resuscitare a tutti i costi. Di Maio coi suoi capricci. Conte che continua ad essere politicamente un enigma. E nel Mondo dominano personalità pericolose e autoritarie: Trump, Putin, Xi Jinping, Erdogan e altri.  Io non credo più in questi politici… non ci riesco, mi dispiace ma non ci riesco proprio più. Giuseppe Conte detto “Giuseppi”, ha fatto un bel discorso la scorsa estate, peccato solo per quel leggero ritardo di 14 mesi. E peccato pure che in quei 14 mesi Conte non fosse un tizio capitato lì per caso, ma fosse il capo di Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Non sembrava, concordo con voi, ma tecnicamente era proprio così, e pur da Capo si è genuflesso felice a tutte le porcate volute dai suoi due vicepresidenti che lo avevano nominato nel ruolo di Premier, le ha avallate, votate, fatte votare e trasformate così in legge. Poi Salvini ha scaricato il governo giallo verde, presieduto da Conte, voleva i “pieni poteri” (quelli costituzionali non gli erano sufficienti) e allora per Conte, Salvini è diventato cattivo. Intanto, noi gli italiani che avevamo già capito 14 mesi prima cosa sarebbe successo, che non abbiamo condiviso nessuna delle intemerate sicuritarie fatte da Salvini, oggi dobbiamo ancora sottostare a quelle leggi votate invece da Conte. Credo che mi capirete se ho qualche difficoltà a vedere Conte (così l’ha definito Zingaretti) come l’astro nascente del neo-riformismo italiano e europeo e plaudire con un: “viva Conte”. Nonostante che l’averci messo la faccia durante il lockdown gli abbia dato sicuramente dei meriti. Zingaretti è un brav’uomo, mio nonno direbbe “e fallo essere pure cattivo”. In un momento in cui cade un governo, il leader dell’opposizione dovrebbe essere ovunque e uscire vincitore per il conclamato fallimento degli avversari. Invece Zingaretti subisce ancora le “cattiverie” di Renzi che continua ad avere di fatto una maggioranza occulta nel Pd e viene da questo spinto a viva forza un anno fa, dentro un governo che Zingaretti non voleva fare coi 5stelle. E’ stato costretto, nessuno nemmeno dentro il Pd, voleva correre il rischio di nuove elezioni… e farfugliando cose scontate sul necessario cambiamento di prospettiva di un (si fa per dire) “nuovo” esecutivo che restava sul piano dei numeri (in realtà già modificati tra la gente che non li voterebbe più) a conduzione 5stelle e vedeva “Giuseppi” Conte restare ancora Premier. Zingaretti, con buona pace del nonno, non riesce proprio a essere pure “cattivo”. Non c’è, dice poche cose, quelle che dice non si sentono, non sa usare bene i social e la sua comunicazione è stentata, e così finisce spinto da Matteo Renzi in una situazione difficilissima. D’altronde Renzi seppur battuto al Congresso – so che non si dovrebbe dire – continua ad essere “tecnicamente” il capo del Pd avendo conservato di fatto la maggioranza nei gruppi parlamentari e pur essendosi alla fine scisso, ha ancora tanti ex renziani, rimasti nel Pd (Marcucci, Lotti, Guerini, Gori e …altri) e che pur non avendo condiviso la scissione… continuano a considerare le sue posizioni politiche su questo o quello, credibili se non addirittura condivisibili. Renzi ha anche eletto tramite il Pd un paio di Ministri e qualche viceministro, che sono poi subito passati in Italia Viva, la sua nuova formazione politica. Bugiardo, spregiudicato e sempre più …str(onzo)afottente!!! Renzi ha fatto un partito suo, nella convinzione di una possibile rinascita politica (se prima era ispirato da Blair oggi lo è da Macron e molto ci sarebbe da dire su tutto ciò). Renzi sa che se va subito ad una prova elettorale prenderebbe sicuramente meno del 5% e allora aspetta stando in maggioranza, alzando di tanto in tanto la voce in disaccordo soprattutto con il Pd e sperando che nel frattempo le persone che non lo hanno più votato già al referendum costituzionale e dopo nelle politiche del 2018, si scordino il Jobs Act e le dichiarazioni su Marchionne che è meglio della CGIL, la Buona Scuola diventata Cattiva, la questione delle Banche di territorio e lo scontro con la Banca d’Italia e il suo Presidente Visco… e tanto altro che lo ha reso inviso a molti. Intanto, stiamo tutti tranquilli, lui non piange di certo. E’ senatore, gira il mondo da “conferenziere internazionale” con uno stipendio da senatore e remunerazioni considerevoli per le conferenze e le “consulenze” (??) che fa in giro per il mondo. C’è da chiedersi: ma a chi “ca…volo” interessa cosa pensa Renzi sulla politica internazionale e i mercati finanziari, essendo di fatto ‘fallito’ politicamente in Italia e in Europa? Certo è bravo a raccontarla cercando di mantenere una visibilità da grande leader… ma è uno che qui, a forza di dire “quanto sono bello e quanto sono bravo” ha ‘stomacato’ tanti italiani che non lo voteranno mai più. Ma lui ci prova. Anche se è già stato “sgamato”. Un Narciso malato… annegato nell’acqua a forza di fissare la sua immagine riflessa. Difficile anche scordarsi che è sempre quello che ha ammazzato l’Unità, le Feste dell’Unità e l’articolo 18. “Ma è uno di sinistra”, dicono quelli di destra. E lui, poverino, non sa più cosa fare per convincerli che non è così e farsi accettare. Pure la cena da Berlusconi, fece a suo tempo, ma non c’è niente da fare. Mannaggia la miseria e D’Alema, che quando Renzi non sa cosa dire lo tira comunque sempre fuori… Eccomi a Di Maio, sant’Iddio, Di Maio. Ha trascinato il proprio movimento in un governo con la Lega finito dopo 14 mesi, dopo aver giurato che sarebbe durato 5 anni, con scelte che hanno dimezzato i consensi del M5S in poco più di un anno, credo sia un record assoluto. Neanche fossero uscite le sue foto mentre fornicava con Mario Adinolfi in viva voce o con un’olgettina a caso, avrebbe perso così tanto. In fondo, l’unico che potrebbe parlare bene di Di Maio è Salvini, che gli ha mangiato il 20% del consenso alle elezioni europee. Gli sarà stato pure un po’ simpatico probabilmente, avendoci governato insieme per 14 mesi. Ma oggi non si sopportano più con l’aggravante che di mezzo c’è Conte leader una diversa maggioranza di governo, che oscura Di Maio dimessosi da capo politico del Movimento o per meglio dire, di ciò che ne resta al netto delle uscite e delle divisioni interne. Di Maio, a cui auguro l’immortalità umana, al di la di ciò che pensa lui e probabilmente il suo ’amicagno’ Alessandro Di Battista che vorrebbe prenderne il posto… è politicamente morto e sulla sua lapide sta tentando di scrivere: “due mandati diviso due uguale quattro mandati”. Veniamo a Lui. Il Capitano. Matteo Salvini, ha inquinato e sporcato il Paese diffondendo paure ancestrali. E soffiando sull’odio per tutti quelli che non la pensano come lui. Lui gode quando gli immigrati non sbarcano, gode quando Mimmo Lucano accusato ingiustamente di reati mai commessi, non può riabbracciare il padre che sta morendo, godeva già quando mettevano una bambola gonfiabile sul palco e la chiamavano Boldrini, gode quando si mangia in diretta Tv un panino farcito di salumi e formaggi italiani doc, gode quando beve litri di mojito o trangugia decine di ciliegie mentre Zaia commemora la morte di alcuni bimbi, ha goduto quando il suo partito si è mangiato 49 milioni di euro, godeva quando stava con la Isoardi e gode ora con la figlia di Verdini. Gode sempre Salvini, che si voti a ottobre o nella prossima primavera, basta che si voti, tanto la manovra finanziaria lacrime e sangue non sarà comunque lui a doverla fare. Gode, sorridendo Salvini… mentre la sua alleata Meloni, comincia invece a ridere forte visto gli sta erodendo consenso all’interno del centrodestra, mentre il sempreverde Berlusconi recupera ruolo all’interno dello schieramento dissentendo da loro nel merito e sull’utilizzo del Mes e dell’atteggiamento dell’Italia da tenere in Europa. Haa… scordavo; l’Italia naturalmente non ride e nemmeno sorride… anzi piange e singhiozza fortemente. E a questo punto permettetemi di accennare alla Sinistra. Li metto insieme, che sono rimasti così pochi che comunque anche tutti insieme contano meno di un altro qualsiasi preso singolarmente. Mi dispiace tanto, eh, ma non rappresentano più nessuno. Non ci sono, spariti, pluf!! Il leader della sinistra in Parlamento è Pietro Grasso, ma vi sfido a trovare qualcuno che dica “io mi sento rappresentato da Pietro Grasso”. Se uno dicesse “io sono un grassiano” abolirebbero la legge Basaglia per lui e riaprirebbero i manicomi. Io non dico che questi della sinistra che non ci sono dovrebbero rappresentare gli operai, la classe produttiva, i precari, le partite iva, gli ambientalisti, i disgraziati e i sognatori, potrebbero rappresentare anche uno o due di questi, ma la verità è che non rappresentano più nessuno. Alcuni di loro sono finiti, altri non sono neanche iniziati. Forse se fossero rimasti nel Pd, il partito godrebbe (nonostante tutto) miglior salute e di migliori orientamenti avendo un’identità più certa. Arriviamo così a Berlusconi, non si può ignorarlo. Berlusconi è sempre lì, il conflitto d’interessi fatto uomo rimane uguale a se stesso, ma ogni anno con un centimetro di cerone in più. Non ha mai fatto gli interessi di qualcuno che non fosse lui, e in questo è rimasto coerente. Più che raccontare barzellette ne è diventato il protagonista. Non se ne cruccia, però. Anche se non dà le carte rimane il proprietario di quasi tutti i bar in cui si può giocare a carte. Riesce ogni volta a assere se stesso o almeno ci prova e  quasi sempre ci riesce, ma questo non vuole essere un complimento… Ma è tutto vero, visto che anche antichi “avversari” come Prodi e De Benedetti… cominciano a ipotizzare che di fronte alla possibilità di un possibile naufragio di questo Governo Conte 2, la ciambella di salvataggio possa essere fornita dall’ex “nemico” di sempre Silvio Berlusconi. Ma ditemi voi, come si fa a credere a qualcuno di questi politici? Vivono costantemente in un paradossale caos personale e politico e questo già al netto dei problemi legati al lockdown per via della pandemia da Covid 19.   Così proprio i nostri politici e la loro non politica, sono diventati gioco forza, la prima causa del declino di quello che fu per antonomasia il “Bel paese”…

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