Politica: bisogna sciogliere le formazioni fasciste senza se e senza ma… i farfugliamenti di questo Centrodestra sono inascoltabili, d’altronde è solo un cartello elettorale di facciata che si unisce nelle occasioni di voto, poi ognuno va per suo conto con le proprie contraddizioni e nostalgie… 

Assalto alla Cgil, il fascismo trova spazi nella crisi della democrazia e della sinistra italiana. Guai a sottovalutare la portata del vile assalto fascista alla Cgil di sabato 9 ottobre. Si è trattato di un episodio per nulla marginale o casuale, ma che si inserisce invece in un quadro, non solo italiano ma europeo e per meglio dire  mondiale, visto il riapparire sul palcoscenico della politica USA di Donald Trump, convinto di ricandidarsi alla presidenza statunitense tra 4 anni… Siamo di forte ad una ripresa dei movimenti di destra violenta basati su attacchi fisici ai propri antagonisti, razzismo, omofobia… In questo senso va detto chiaramente che Fiore, Castellino e gli altri caporioni di Forza Nuova e delle organizzazioni ad essa collegate rappresentano solo la punta dell’iceberg. Dietro di loro ci sono vaste zone grigie (in realtà nerastre) collegate a settori importanti delle forze di destra rappresentate in Parlamento, nelle istituzioni locali e nel governo, come dimostrato da varie recenti inchieste, tra le quali quelle di Report e di Fan page. Sia Fratelli d’Italia che la Lega (ben oltre ai dinieghi di maniera) hanno numerosi addentellati con le organizzazioni del fascismo più sfrontato e militante da cui traggono alimento anche a livello elettorale e quindi Salvini e Meloni non hanno la benché minima intenzione di recidere o anche solo chiarire i loro legami con questi gruppi e questi personaggi, come dimostrato fra l’altro dalle acrobazie e dai contorcimenti verbali che hanno fatto seguito all’assalto alla CIGL.  Mandando tutto in “caciara”. Su molti contenuti, soprattutto il contrasto dell’immigrazione mediante la costruzione dei muri alle frontiere, c’è del resto piena concordanza fra istituzionali e squadristi. L’humus favorevole allo sviluppo di movimenti di stampo fascista sta del resto nella crisi senza precedenti del capitalismo globalizzato, accelerato dalla pandemia, che non vede una risposta adeguata da parte della sinistra e dei governi liberali. In una situazione di crescente sgomento e disperazione di settori sempre più ampi della società, mentre dilagano povertà e disoccupazione, i fascisti cercano e a volte trovano uno spazio insperato. La questione del green pass da questo punto di vista è esemplare. Essa peraltro viene presa a pretesto per dare sfogo a un malcontento che ha radici ben più profonde. Alla base di tutto c’è lo sfacelo dello Stato sociale squadernato dalla pandemia. Nessuna delle misure promesse e rivelatesi necessarie nel momento del suo scoppio è stata attuata. Le classi scolastiche continuano ad essere sovraffollate, i mezzi pubblici di trasporto insufficienti ed obsoleti, carenti e spesso inefficienti le stesse strutture sanitarie, mentre a dettare legge sono coloro che già furono responsabili del suo collasso, e più che mai determinati a proseguire senza pentimenti e ripensamenti la linea suicida delle privatizzazioni e delle lottizzazioni in un’orgia neo liberista, anche facendosi forte di nuovi spazi di autonomia all’insegna dall’autonomia cosiddetta differenziata… Quest’ultima, insieme agli effetti della crisi economica, ingigantiti dalla pandemia, è destinata ad aggravare ulteriormente le diseguaglianze esacerbando situazioni sociali e territoriali già da tempo insostenibili. La cosiddetta transizione ecologica pare a sua volta destinata a tramutarsi nell’ennesima occasione perduta per l’indispensabile ed urgente lotta al riscaldamento globale, traducendosi invece paradossalmente nel finanziamento delle energie fossili e dei gruppi di potere che da molto tempo operano nel settore senza mostrare, al di là del greenwashing, alcun segnale di voler cambiare strada. In un contesto del genere, caratterizzato insomma dalla continuazione e anzi dal rafforzamento del dominio dei poteri consolidati che ci hanno portato alla catastrofica situazione attuale, matura l’esasperazione di crescenti settori di cittadini che non si fidano più, della sinistra riformista in quanto priva di una identità e di una linea d’azione… ma si limita ad essere una forte sostenitrice del Governo Draghi. Il forte astensionismo che si è registrato alle recenti elezioni amministrative costituisce a sua volta un segnale di questa esasperazione ed è veramente folle l’ostinazione della classe politica nel non tenerne conto. Le elezioni mostrano il nostro Paese in forte ripresa economica ma con una democrazia in rapido dimagrimento. Siamo nel pieno di una crisi democratica senza precedenti che può sfociare o nel rafforzamento dell’autoritarismo tecnocratico di un governo tecnico in stile draghiano o nell’emergere di un’ipotesi autoritaria con forti tratti di fascismo aperto… I due corni di questa tremenda alternativa potrebbero peraltro entrare in rapporto dialettico tra di loro. L’unica speranza di scongiurare l’ulteriore involuzione della democrazia italiana risiede nel rilancio di una politica alternativa che si faccia veramente carico delle esigenze della grande maggioranza della popolazione. Ma ciò sarà possibile solo se le forze politiche e sindacali che si ritengono di sinistra sappiano liberarsi dall’abbraccio con la tecnocrazia che sta all’interno dell’attuale Governo italiano… Assieme ad un rinnovamento della Sinistra italiana… occorrerebbe anche un centrodestra diverso. E’ questa, forse l’unica speranza affinché l’Italia diventi davvero un paese normale, con una politica normale e con una destra normale. Occorre che la destra ricominci da capo. Fatela finita, sciogliete questo centrodestra senza senso, senza storia e senza futuro. Scioglietelo e non ci si pensi più. Senza senso. Eh sì, perché dovreste davvero spiegare che senso abbia una finta coalizione di governo che da dieci anni non governa il Paese, un cartello elettorale che si unisce solo al momento del voto e poi ognuno va per conto suo. Dieci anni dovrebbero bastare per capire che questa roba è solo un trucco per prendere in giro gli italiani. In questo momento un pezzo importante (da Giorgetti e Berlusconi) della vostra finta coalizione governa convintamente con Mario Draghi e insieme al Partito democratico, mentre un altro pezzo con Salvini e Meloni) sta convintamente all’opposizione, e coltiva l’estremismo eversivo che rispolvera simboli e comportamenti fascisti. E’, un’eccezione! Dite? Ma perché vi fate scudo della parola emergenza? Perché dettata dalla “dittatura sanitaria” di una pandemia letale e limitatrice di libertà individuali? Ma vi scordate delle libertà sociali e collettive. Lo fate agitando un mix di scontento sociale e ribellismo fine a se stesso, Ma quale emergenza politica figlia di questo tempo e di questa pandemia, se la crisi politica italiana dura almeno da due decenni? Sì, almeno vent’anni! Mentre sono almeno dieci anni che pezzi di centrodestra governano con altre forze. Lo ha fatto persino Salvini con il Movimento 5 Stelle nel primo governo Conte! Ammettetelo, tutto questo non ha senso politico. Come non lo ha in tutta Europa, perché non c’è altro paese europeo dove la destra di governo va a braccetto con la destra sovranista. Senza storia. Pensateci bene: questo centrodestra a trazione (o meglio a ricatto) sovranista non ha precedenti nella storia d’Italia. Non vorrete, mi auguro, paragonarlo a quel che è stato il centrodestra di prima! Basta tornare al 2006 per capire che non c’è paragone che tenga: a quei tempi Forza Italia di Silvio Berlusconi viaggiava al 23 per cento, Alleanza Nazionale di Gianfranco Fini al 12, l’Udc di Pierferdinando Casini (eh sì, c’era anche lui) al 6 e la Lega di Umberto Bossi al 4. Comunque, un altro mondo, un’altra storia, un’altra politica. Raccontare la frottola che questo centrodestra sia la prosecuzione di quello di allora è, appunto, solo una frottola. Quello di oggi rappresenta un’offerta politica completamente “altra” che si propone agli italiani come se fosse una cosa che non è e non potrà mai essere. Senza futuro. Provate a chiudere gli occhi e immaginate che Giorgia Meloni succeda a Mario Draghi… Ma veramente lo credete possibile? Drin drin, non vi suona il campanello d’allarme? L’Italia si ritroverebbe una Le Pen de’ noantri a Palazzo Chigi al posto di Draghi: estrema, populista, rabbiosa. Magari con Fidanza ministro degli Esteri. Diciamo la verità, nessuno ci crede a un futuro del genere. E tutti sanno che è impossibile tenere insieme para nazisti, fascisti e sinceri liberali, tenere insieme sovranisti e moderati, antieuropei e sinceri europeisti. Tutti sanno ma nessuno ha il coraggio di fare quel che c’è da fare: porre un confine tra due mondi che stanno insieme solo per bieco interesse di bottega e qualche voto in più. Oggi, che sono sempre meno i votanti, anche 1000 voti puzzolenti di qualche frangia fascista e/o para nazista… che agitano simboli (se li tatuano in bella vista, su ogni parte del corpo, su braccia e petti trionfi) e urlano slogan di tempi passati: “boia chi molla” già processati dalla storia… vanno bene per far passare un candidato della Lega in un consiglio comunale. Si assalta la sede nazionale della CIGL e nessuno ha il coraggio di fare la cosa giusta: “sciogliere le formazioni neo fasciste ree di azioni violente e di apologia nel tentativo di ricostruire il partito fascista… la destra risponde ancora una volta con la teoria degli opposti estremismi… ed ecco quindi dimostrato che questa alleanza di centro destra è senza senso e senza storia… si sciolga e costruisca finalmente la casa di una destra liberale capace di esprimere una spendibile e seria classe dirigente, di prendere decisioni senza fare sindacato, di una destra abbastanza forte da potere reggere la responsabilità di stare al governo. Senza sollecitare lo scontro sociale su tutto proponendo di fatto un clima da guerra civile…

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