Ho già accennato in un precedente post del riapparire dei “cattivi maestri” e siamo quindi giunti velocemente alla celebrazione dell’“ognuno faccia ciò che vuole”. Questo sarebbe l’essere liberi secondo costoro… La scorsa estate era stata l’esempio della cecità e dell’ignoranza. Sapevamo di non avere terapie né vaccini, eppure abbiamo visto di tutto, dalle discoteche stracolme, agli ammassamenti, ai matrimoni megagalattici: tutto all’insegna di un bieco cinismo, di un’assoluta mancanza di rispetto verso l’altro. Eppure, la pandemia ha poi punito i cattivi maestri, quelli che negavano l’esistenza del virus e con essa qualsiasi espressione di buon senso: così sono arrivate molte altre decine di migliaia di morti. E nemmeno questo è bastato. Così come il secondo lockdown, la dad, lo smart working: abbiamo patito e fatto patire una carcerazione di massa. Inutilmente. E il cinismo, come il virus, non ha smesso di circolare… Ed eccoci puntuali, a questa nuova estate che ci sta regalando uno spettacolo incredibile che umilia l’intelligenza umana e ci sta portando, inesorabilmente, verso un nuovo scenario pandemico: i reparti ospedalieri già oggi si stanno riempendo e nessuno può predire cosa accadrà tra qualche settimana quando la vita produttiva e scolastica ripartirà. Ciò che spaventa di più sono i giovani (non tutti naturalmente, ma moltissimi). Ovunque vengono segnalate risse, atti di vandalismo, raid punitivi che coinvolgono anche minorenni. Così come giovanissimi sono i partecipanti a uno dei più colossali rave party che si sia tenuto in questo paese, quasi 10.000 giovani hanno occupato una proprietà, bivaccano per giorni a suon di musica tecno, droghe, alcol e quant’altro. Sotto un sole cocente un ragazzo è morto, una ha partorito, molti cani giacciono inermi. E nessuno è intervenuto se non dopo 5 giorni, anzi nessuno si è nemmeno accorto di quel che sarebbe successo… ci mancherebbe altro: lo Stato sembrerebbe evaporato con la calura. Si celebra così l’“ognuno faccia ciò che vuole”… perché questa sarebbe la vera libertà secondo alcuni pessimi maestri che, insospettabilmente, hanno dissotterrato il “me ne frego” e lo declinano con giri di parole altisonanti… A riguardo Paolo Crepet (noto psichiatra e scrittore) ci dà la sua sintesi: “In tanti a destra come a sinistra parlano di libertà astraendola e privandola di sacralità; loro predicano cinismo, noi raccoglieremo tempesta. Ci sono filosofi che disputano con altri intellettuali, rapper contro rapper: assomigliano ai camerieri del Titanic che continuavano a lustrare l’argenteria mentre il piroscafo affondava. Anche la politica ha fatto la sua parte rendendo confuso ciò che era ovvio: per esempio che il green pass doveva permettere a chi lo possiede di tornare al “quod ante”, invece per assistere a una conferenza o a un concerto si deve mantenere il distanziamento, ma allora cosa serve scaricarselo? La burocrazia di Stato ha trovato in qualche incauto maestro un insospettabile compagno di strada. L’importante è che ognuno faccia i profitti che può, che ognuno se ne freghi del prossimo, sui social ballano novelli ducetti di periferia o di accademia”. E ci ricorda che Bobbio diceva: “i nostri diritti non sono altro che i doveri degli altri nei nostri confronti. E continua: “Occorre chiedersi quale futuro potrà esserci senza alcuna pietà, quando le regole del più bieco capitalismo e di ogni regime diventeranno grammatica per crescere i nostri figli. Un tempo si disubbidiva per creare un mondo migliore, oggi per disseminare odio, ignoranza, indifferenza o diffidenza… In gioventù o sentito i “cattivi maestri” che dicevano “armiamoci e partite”, oggi continuano perché non cambieranno mai e adorano soffiare sul fuoco di ogni pestilenza…” E’ proprio vero si può parafrasare Mao Tse-tung: “c’è molta confusione sotto il cielo e per loro la situazione è eccellente…”
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