Politica: i “nuovi” censori, che a modo loro (solerti bacchettoni) censurano pensieri, immagini, comportamenti dei personaggi pubblici (sfregolando soprattutto nel loro privato) con un solo obiettivo: “sputtanare” in qualsiasi modo possibile la politica e i politici e fare “grande la confusione sotto il cielo… …”

I Media, la Carta Stampata, la Rete… è come un immenso padiglione fieristico per espositori organizzati e/o anche solitari, dediti a classici mestieri, ma proponendone una più moderna versione. Rivestendole tutte come fossero delle nuove ‘occupazioni’, forse per averne una più remunerata compensazione. Se per alcuni, più soldi non arrivano, di sicuro queste occupazioni rappresentano comunque, una fonte di godimento individuale per il riconoscimento ampio che possono ricevere raccogliendo comunque migliaia di consenzienti like sui Social… Nell’iper-comunicazione nella quale siamo ormai immersi, spunta così – oltre all’influencer alla “Ferragni” – la figura del giornalista cronista-opinionista-nuovo censore. Lo stand che scelgono per allestire nella “fiera delle vanità” online occupa un settore di mercato definito con i termini british: cancel culture e online shaming… (ma facendo un favore a Fabio Rampelli e traducendo: cancella cultura e vergogna online). Occupandosi di fatto di censura e diffamazione sui media, sulla stampa e in rete, i nuovi censori possono ambire di sfamarsi con questo mestiere costruendosi una rispettabilità proprio nel mondo perverso e rovesciato in cui operano usando, come strumento di lavoro, la “dirittura morale” contenuta nelle loro segnalazioni e nelle loro campagne di stimolo dell’opinione pubblica e della sua sempre più ampia stratificazione della rappresentanza. Il loro lavoro aiuta gli internauti – presi (ma veramente?) da mille cose da fare e distratti dai tanti stimoli che l’Informazione ci propone – a schierarsi dalla parte dei giusti. I nuovi censori, un po’ come l’influencer, intendono svolgere per noi l’ambizioso ruolo di riduttori di complessità, di semplificatori del messaggio sempre più contradditorio e ambiguo che ci arriva sui Media e Rete dal Mondo politico e dai suoi “campioni”. La loro postura è quella che potrebbe avere un “mediatore social-democratico.” Perché il loro scopo è fare vincere la Verità (ma quale?): anche a costo di demolire le irrisolvibili incertezze e i dubbi che la vita, oggi, propone a ognuno di noi di fronte ai legami politici e sociali nei quali siamo immersi. I nuovi censori chiedono a noi divenuti tutti follower di un neo-mondo comunicativo di prendere parte contro il “Male” di cui l’incertezza e il dubbio sono portatori come tratti distintivi e responsabili di questa epoca di passioni tiepide e tristi. Come fossero nuovi venditori di sogni, i nuovi censori promettono quella serenità, quella pace interiore, data dal sentirsi e farci sentire appartenenti ad una moltitudine di Buoni che lottano contro il Male… Sotto l’inquisizione dei nuovi censori passano indifferentemente sia persone di destra e sia di sinistra, sia uomini che donne, i ricchi e anche i poveri. La nuova censura social – democraticamente non fa differenze: quindi è Giusta, così come lo era nel ‘600 l’Inquisizione che faceva semplicemente il suo lavoro per conto di Dio (quello della Chiesa dell’epoca)… Esempi: solo due con enfasi diverse… d’altronde gli eventi tra loro erano molto diversi… ma, lo stile nel raccontarli e l’obiettivo ricercato è comune. «Meloni ha ignorato i morti di Cutro per riaffermare se stessa: Illusi, non sono cambiata». Il presidente del Consiglio e i suoi ministri si sono tenuti alla larga dalle salme, dai superstiti e dai familiari dei naufraghi deceduti. Il Cdm straordinario in Calabria è stata una muscolare esibizione di cinismo politico che ha cancellato ogni traccia di empatia con la tragedia. L’attenzione del Consiglio dei ministri si è concentrata quasi esclusivamente sulla caccia agli scafisti, che Meloni ha promesso di inseguire «lungo tutto il globo terracqueo», inasprendo le pene e coniando nuovi profili di reato più gravi. Meloni un leader senza empatia! Demolente soprattutto sul piano personale per il primo Ministro… E vengo all’ultimo esempio: l’intervista di Elly Schlein neosegretaria del Pd alla mitica testata “Voughe”. Innanzi tutto, si sottolinea che  si commentano principalmente i malumori nelle chat del Pd; poi chi è l’«armocromista» a 300 euro l’ora, che l’aiuta a scegliere i vestiti, buttando là un distratto “chissà chi paga?” Chiedendosi altresì se Elly Schlein su Vogue sia un autogol o una mossa politica? E sottolineando nello stesso ambito che: Caterina Chinnici dice: «Vado con Forza Italia. Schlein è troppo a sinistra, abbiamo visioni diverse». Altrettanto demolente sul piano personale. Mi chiedete cosa intendo dire, con tutto ciò? Ma dai che “mi hai (avete) capito …mi hai?!”

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