Politica: il Mondo pensa a far la guerra. “L’ipocrisia è l’omaggio che il vizio rende alla virtù”…

La guerra tra Russia e Ucraina e l’ipocrisia dell’Occidente: sono indignato per ciò che sta accadendo tra Russia e Ucraina! È una guerra folle!!! Che trova le sua ragion d’essere in un mondo globalizzato e sempre più economicamente connesso e interdipendente, ma allo stesso tempo è un mondo sempre più disconnesso e indipendente nei valori umani. Occorre che ci ricordiamo cosa sono i valori umani.  Essi sono conosciuti come l’insieme delle virtù, che una persona o un organizzazione possiede, che determinano il comportamento e l’interazione con altri individui e lo spazio in cui viviamo. I valori umani comprendono tutte quelle azioni che sono considerate corrette, quindi sono anche correlate a valori morali, che sono quelli che regolano il comportamento degli individui. Allo stesso modo, i valori morali corrispondono a valori etici e valori sociali che, insieme, costituiscono le regole stabilite per raggiungere una sana convivenza nella società. In questo senso, i valori umani sono quelli che stabiliscono e regolano le azioni delle persone, superano qualsiasi barriera culturale e il loro scopo è che le virtù dell’essere umano si distinguano per generare benessere generale e individuale. Ora, tra i valori umani più importanti possiamo menzionare: onestà, responsabilità, rispetto, tolleranza, gratitudine, amore, solidarietà, libertà, tra gli altri. Quando i valori umani vengono messi in pratica, vengono generate buone azioni che hanno un impatto positivo sulla società, possono trascendere il tempo e incoraggiare le persone a dare maggiore importanza a ciò che è veramente importante. D’altra parte, va notato che esiste un insieme di valori umani che fanno anche parte dei diritti umani e sono valori universali, questo perché sono comuni in diverse culture, ad esempio: rispetto, responsabilità, onestà, solidarietà, verità, onore e pace. Ricordarli è sempre più necessario per comprendere meglio ciò che accade e per poter esprimere un giudizio compiuto ed anche il nostro assenso o dissenso su quel che accade… Cosa potrà ulteriormente accadere con questo conflitto armato aperto alle porte dell’Europa. Ciò che fa ancora più indignare per questa aggressione all’Ucraina è l’ipocrisia con cui noi Paesi occidentali lo stiamo affrontando. Sono stati tanti gli errori dell’Occidente basta ricordare il Kosovo, la Libia, l’Afghanistan: tutti Paesi  nei quali gl’interventi militari della Nato non hanno purtroppo reso queste terre migliori di quanto lo fossero precedentemente, anzi, se si può dire, questi paesi e le loro popolazioni sono ancor più povere, sempre più spesso allo sbando e in quei Paesi non vi è alcuna reale tutela per i diritti umani. Sono tutti interventi ingiustificati? No. Sicuramente No! Esistono motivi precisi che hanno costretto l’Occidente con gli Usa in testa a difendersi con conflitti e spese militari eccezionali… favorendo le lobby delle armi, le uniche che hanno sempre l’aumento dei loro fatturati… hanno di volta in volta decuplicato i loro bilanci e hanno purtroppo diviso ulteriormente il Mondo a metà. Favorendo un sempre più un suo rapido declino economico e sociale. Emerge ormai con chiarezza, che il nemico è interno alla nostra Democrazia ed è il più forte alleato di leader come Putin. Come scrive Mattia Feltri su Huffpost: “Destra, Sinistra, Chiesa, Università. Mondi di per sé lontanissimi si rinsaldano spesso contro un avversario comune. Ed ecco che altrettanto spesso emerge un dubbio sostegno alle possibili ragioni del presidente russo – volontario o accidentale che sia – si incastra perfettamente con una ‘crisi senile’ della democrazia occidentale”. Infatti, quando un paese alle porte di casa tua, decide di regolare le cose con la forza e il fuoco, bisognerebbe poter prendere senza alcun dubbio le contromisure per la tutela di sé e tante questioni spicciole di politica interna dovrebbero passare in retrovia. Soprattutto quando il Paese deciso a usare la forza e il fuoco è una dittatura compiuta, o comunque è ormai prossima a divenirla pienamente. Evitando così, che ciò avvenga con il consenso implicito dell’ignavia internazionale… per l’uso della forza e del fuoco contro un Paese che sta vivendo una  Democrazia non ancora del tutto compiuta, ma avviata a esserlo come quella Ucraina, al punto di chiedere l’ingresso nella comunità politica della liberaldemocrazia (l’Unione europea). E’ una priorità, di fronte alla quale ogni ulteriore discussione dovrebbe essere rinviata per speciosità e marginalità. Il dibattito politico invece è travolgente ed elude la questione centrale: quanto ci è cara la nostra Democrazia? Qual è il prezzo che siamo disposti a pagare per non sacrificarla? Quanto siamo consapevoli che gli eventi ucraini incideranno sul nostro Mondo, su come lo abbiamo costruito nell’ultimo secolo e in particolare con la Seconda guerra mondiale e poi la Guerra fredda? Invece, il nostro dibattito si concentra sull’analisi minuziosa dell’ultimo fotogramma, se l’ultima immagine macchiata di sangue sia realtà o messinscena, se sia sangue attribuibile all’una o all’altra armata, in nome di una sguaiata rivendicazione di libertà che a nessuno di noi è ancora preclusa, perlomeno finché non avremo un dittatore anche sopra le nostre teste. Certo la nostra reazione è molto prudente, misurata e forse non è così compatta qui da noi in Occidente… certo dipende dal sacrosanto timore di ritrasformare l’Europa in un campo di battaglia e di conseguenza in un camposanto, ma anche da questo mirabolante terzismo sul quale, lo confesso, non avrei personalmente nulla da ridire – ognuno cerca gli obiettivi e le verità che ritiene meglio per lui – se non fosse poi per l’incapacità di cogliere la giusta dimensione delle cose, su cui si incrociano e si ibridano non uno, ma ben due pacifismi: uno tradizionale di sinistra, ostile alle armi sempre e comunque, anche quando le armi le hai puntate addosso e sostenuto alla fine da una aperta ostilità per l’atlantismo. E un secondo pacifismo, più recente e caricaturale di destra, dietro cui si intravede chiaramente una potente fascinazione per Putin e per tutte le varie democrature, che trattano la questione umana sbrigativamente tanto da sembrare più efficienti delle Democrazie. L’esito finale è un no alla guerra, per cui le cannonate dei resistenti valgono quanto le cannonate degli aggressori e anche di fatto, un no alle sanzioni, per il danno economico che dovremmo poi sopportare. E dunque, prima di tutto è un No, ad aumenti di tasse dei redditi più alti, no a patrimoniali, non un fucile e non un euro. Tanto vale la nostra democrazia?! Tutto ciò in Italia ha trovato l’espressione più tragicomica con le elezioni e il conseguente governo gialloverde del 2018, con forti spinte antisistema e antidemocratiche… ma continua dentro questa maggioranza di pseudo unità nazionale del governo Draghi nato dopo un annus horribilis di pandemia da Coronavirus.  Credetemi se qualcuno si va ingannandosi per un suo possibile collasso elettorale o per un suo definitivo arretramento nei consensi di Lega e Cinque stelle, significa che si sta illudendo e ci sta capendo poco! Stanno evaporando gli eletti, non gli elettori, e forse qualcosa a riguardo, dimostrano i sondaggi diffusi in questi ultimi giorni, anche a proposito del rifiuto maggioritario delle conseguenze della guerra russo ucraina. L’inconsapevolezza dei leader è la conseguenza dell’inconsapevolezza degli elettori. La storia del populismo, del sovranismo, della diffidenza per la democrazia non è per nulla chiusa, cerca soltanto nuovi sbocchi. Così leggasi la quarta riconferma di Orban (amico di Putin) al governo dell’Ungheria e anche il ‘testa a testa’ delle elezioni presidenziali francesi tra Macron e la putinista Le Pen, di cui il primo turno è in corso oggi in Francia. E ciò succede, perché se c’è stato un pensiero non dico unico, ma ampiamente diffuso, in particolare dai giornali chiamati oggi mainstream, è stato quel pensiero ipnotico sulla Casta: negli ultimi trent’anni è stata raccontata una politica dedita alle tangenti, all’affratellamento con la criminalità organizzata, all’autoconservazione truffaldina per mezzo di guarentigie e privilegi, un’imprenditoria vampiresca e padronale, alla fine abbiamo diffamato noi stessi, dandoci vicendevolmente e generalmente la patente di sicari prezzolati. Abbiamo definito baronali le università, parassitario il sindacato, tutte cose sicuramente un po’ vere ma anche No! Che hanno finito per far dichiarare la nostra Democrazia un’enorme associazione per delinquere delle élite contro il popolo umiliato. Non si è pensato quindi di migliorare la democrazia, ma si è pensato invece di poterne farne a meno o comunque di ridurla. Purtroppo, quello che accade oggi con la guerra russo ucraina non è un’altra storia, ma è la stessa storia degli ultimi decenni, che oggi evolve ulteriormente e drammaticamente. Ce ne stiamo accorgendo con forte ritardo, di fatto, ce ne stiamo rendendo conto soltanto ora, quando già si contano i morti dell’ennesima guerra… Invece non è storia affatto nuova, basta che guardiamo un poco indietro, solo al secolo scorso, che ha visto ben due conflitti mondiali iniziare in Europa. La Russia oggi (lo ha sempre fatto, anche in passato) applica la sua ‘idea’ di potere imperiale a chi vuole e pensa di essere in grado di sottomettere… Lo fa sicuramente, con un atteggiamento, mi si passi il termine, meno “hollywoodiano”, o se preferite meno “romantico” – alla Russia non servono “gargarismi” retorici su ideali umani e libertà democratiche – basta un “noi siamo la grande Russia!” La loro cultura è sempre stata molto diversa da quella Occidentale. E’ una ‘balla’ anche quella che gli Stati Uniti e la Nato hanno provocato la reazione della Russia che si è sentita minacciata vedendosi arrivare basi missilistiche “fin sotto i piedi” e che questo era quello che stava per accadere anche in Ucraina… Per Putin & C. l’Ucraina è da sempre considerata un Paese parte naturale dell’Impero Russo o per meglio dire Sovietico. Un’idea sicuramente sbagliata e ingiusta, ma sufficiente perché, oggi, autogiustifichi l’establishment del Cremlino di riprendersi quel territorio considerato da sempre suo, con la forza e il fuoco. Non vogliamo ne possiamo certo fare processi alle intenzioni, ma possiamo giudicare ciò che vediamo. Io personalmente, pur vedendo anche i molti sbagli della politica dell’Occidente che spesso hanno contribuito anch’essi a spargere “sangue in altre parti del mondo” contribuendo a generare continue divisioni e acuirne le vecchie in nome di una politica ormai succube di un potere economico che, secolo dopo secolo, deve  ridisegnare una sua partizione geopolitica funzionale alla propria intrinseca esistenza… e lo fa sempre più ipocritamente, nascondendosi dietro la bandiera lisa della Democrazia… non posso …non possiamo, non vedere che la Russia ha aggredito l’Ucraina e il suo Popolo. L’Ipocrisia, quindi, domina la politica e il suo agire, ce lo ricorda François de La Rochefoucauld, l’autore dell’aforisma ripreso nel titolo. Ecco, che quindi ancora una volta non c’è nulla di nuovo sotto il sole. Questo aforisma rappresenta bene la fotografia di quello che succede oggi non solo nel nostro “bel paese”, ma nel mondo globale della politica politicante. E per semplificare un po’, visto che tutto si complica… forse si può dire che purtroppo: tutti quanti abbiamo smesso da tempo di vergognarci per l’ipocrisia con cui giustifichiamo noi stessi e i nostri errori. L’ipocrisia si è talmente adattata alle nostre tasche che, forse, non proviamo più vergogna per gli atti non virtuosi che commettiamo noi stessi e ancor meno per che quelli degli altri. Si incastra a perfezione, in questo scenario, Monsieur François de La Rochefoucauld. Nel lontano 1600, mescolatosi agli intrighi di corte che, tra gli altri, interessavano il Cardinale Richelieu e i salotti di Madame de Sablé, con questa sua massima, manifesta appieno quel sentimento di delusione di chi ha rinunciato definitivamente alla Politica e si è abbandonato ad una comoda vita senza pensiero… Anche noi italiani ormai, diffondiamo a piene mani e senza più alcuna vergogna questo nostro senso di delusione che ci ha portato e ci porta a non fare più attenzione a quello che “combina” la politica… Eppure, lo sappiamo …eccome se lo sappiamo, che un Mondo senza più un pensiero umanista è un Mondo che è inesorabilmente in guerra…

E’ sempre tempo di Coaching!

Se hai domande o riflessioni da fare ti invito a lasciare un commento a questo post: sarò felice di risponderti oppure prendi appuntamento per una  sessione di coaching gratuito

 

 

0

Aggiungi un commento