Ma davvero come italiani ci meritiamo di essere governati in questo modo? La beata incoscienza di un anno fa che portò la maggioranza degli elettori a chiedere a questa destra di governare forse non immaginava che si sarebbe giunti a tanto. Si può realmente credere al bisbetico e frustrato vicepremier e ministro Salvini quando afferma che l’Europa socialista ha dichiarato guerra all’Italia complottando per farci invadere dagli immigrati? Sentita in una qualunque bettola, quest’affermazione avrebbe fatto ridere, almeno i più sobri dei presenti. Invece il potente rappresentante dell’Italia ha voluto esporre questa sua teoria addirittura alla stampa estera. Ora, a parte Le Pen, Orban, Trump e Putin, chi darà credibilità a questa farneticazione? È uscito di senno? No, affatto. È una lucida, scientifica operazione di distrazione di massa perché non si rifletta sul fallimento del governo Meloni che se la prende con il commissario europeo all’economia, Gentiloni. Mentre l’Europa chiede aiuto a Draghi e la stessa Meloni spera in un suo aiutino. Dobbiamo a questo punto prendere atto del fallimento del Governo Meloni nella politica economica, nella gestione del PNRR, nella lotta alla povertà, nella progressiva e continua distruzione della sanità pubblica. Situazioni devastanti che non riescono a coprire con la propaganda, gli slogan e l’occupazione dei più importanti strumenti della comunicazione, come la Rai. O con le imponenti e inutili operazioni poliziesche a Caivano. La solita distrazione di massa condita con tanti clamorosi silenzi. Come tentare di nascondere che la massiccia proliferazione degli sbarchi è cominciata proprio dopo gli accordi che la Meloni ha siglato in Tunisia su questo tema. Nessuna credibilità, tentativo di alzare il prezzo della trattativa, o presa per i fondelli? E ripeto. Davvero come italiani ci meritiamo tutto questo? E ancora. Quali prospettive si aprono con il progetto sovranista che, tentando di affossare l’Europa, ipotizza di costruire una sorta di collaborazione o addirittura alleanza con i Paesi più autoritari del continente? Da cittadini italiani che credono nei valori della Costituzione e nella collocazione europea il programma autarchico, isolazionista proclamato ripetutamente da questi signori non può che farci rabbrividire. Possibile che, in nome delle poltrone occupate nella Santa Alleanza un politico come Taiani, che è stato presidente del Parlamento europeo e prima ancora commissario europeo ai trasporti e all’industria, non abbia niente da dire? Se questo è il clima politico con cui Salvini e i suoi sostenitori vogliono preparare le prossime elezioni europee dobbiamo cominciare a prevedere una vera e propria bagarre. Nel frattempo, converrà cominciare a leggere la realtà italiana spogliandola di slogan, parate, affermazioni e rispondere con dati alla mano sulla vera condizione dei cittadini. Le previsioni economiche e l’andamento dell’occupazione sempre più precaria e che ricomincia di nuovo a scendere. Occorre saper reagire con forza. La prima occasione sarà il prossimo 7 ottobre con una grande manifestazione promossa dalla CGIL e alla quale hanno già dato la loro adesione oltre cento associazioni di base… Proprio, per cambiare le politiche del governo c’è bisogno della mobilitazione già avviata, unitariamente, nel mese di maggio con le manifestazioni di Bologna, Milano e Napoli, e proseguita poi lo scorso 24 giugno, assieme a tante associazioni laiche e cattoliche, firmatarie dell’appello ‘Insieme per la Costituzione’ con una grande manifestazione a Roma per il diritto alla salute e la sicurezza nei posti di lavoro. Per questo Cgil e il mondo dell’associazionismo saranno nuovamente in piazza: per il lavoro, contro la precarietà, per la difesa e l’attuazione della Costituzione, contro l’autonomia differenziata e lo stravolgimento della nostra Repubblica parlamentare. Intanto, le rivendicazioni superano i confini nazionali e con lo slogan scelto dalla Ces “On the road for a fair deal for workers. Sulla strada di un giusto accordo per i lavoratori” va avanti anche la mobilitazione sindacale europea contro l’austerità e a favore di un accordo equo per i lavoratori che vedrà iniziative a livello nazionale a settembre e ottobre… traguardando ad una manifestazione unitaria europea nel mese di dicembre…
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