Politica: Quirinale, Governo e No-Vax, tanti aspiranti suicidi caratterizzano la scena politica italiana…

Tentiamo di fare un po’ di chiarezza: il Governo Draghi è ormai in crisi profonda! Infatti, come dimostrano le ultime sue mosse sull’obbligo vaccinale, secondo la Lega, si starebbe costituendo un’alleanza che avrebbe come fine quello di escluderla dalla prossima partita del Quirinale. Pesante lo sconto in Cdm nonostante la perseveranza di Draghi e l’ennesima sua mediazione rinviando al 5 di gennaio la decisione finale sul Super Green pass per tutto il mondo del lavoro. Lo negano tutti, non la esclude nessuno. “La Lega può uscire in qualsiasi momento dal governo”, la “Lega non può accettare tutto quello che desidera il governo Draghi”. E dicono che sia stato Giancarlo Giorgetti, che pure gli è amico e per cui Mario Draghi prova affetto, a spiegare che quello che si chiedeva in Cdm, l’obbligo vaccinale esteso al mondo del lavoro, era inaccettabile almeno come Pd e Forza Italia lo desideravano: “Non posso accettare che il mio partito venga descritto come un partito di sprovveduti. Se si deve fare, si faccia bene”. La ‘rumba’ quirinalizia, sta condizionando pesantemente gli assetti e le scelte del Governo. Il dibattito continua a ruotare attorno all’ipotesi di candidatura, in quota centrodestra, di Silvio Berlusconi. In un’intervista a Repubblica il segretario del Pd boccia il Cavaliere: «Il profilo che ho delineato per la figura del capo dello Stato non va nella sua direzione». Di più: Letta invoca un presidente della Repubblica «non divisivo e non eletto sul filo dei voti». Altrimenti, avverte, «il governo rischierebbe di cadere». Concetti ribaditi, in un’intervista al Corriere, dal vicesegretario dem Giuseppe Provenzano. Quindi, la maggioranza che sostiene il governo Draghi si divide sull’obbligo del vaccino anti Covid. La fine dell’anno arriva nel pieno del contagio Omicron, ma la destra si arrocca sul no all’obbligo. Anche se Forza Italia è favorevole alle vaccinazioni obbligatorie e al Super Green Pass. Ma c’è però da salvaguardare l’alleanza con Lega e Fratelli d’Italia e perciò prende le distanze dal Pd e dal segretario Enrico Letta che, in una intervista a Repubblica, ha chiesto sia introdotto l’obbligo di vaccino. E anche i 5Stelle non ci stanno: sono di fatto contrari. E rispetto al Covid, contro i veti dei partiti è pronto il blitz di Draghi sul Super Green Pass… Il premier ascolterà tutti ma deciderà rapidamente. Un segnale anche in vista della corsa al Colle. Mario Draghi non è più disposto a far rallentare l’azione di governo per i veti e le resistenze di pezzi della maggioranza. Nella prima riunione del consiglio dei ministri del 2022, probabilmente il 5 gennaio, chiederà di approvare senza più remore quel provvedimento che ha già subito un paio di rinvii. E servirà, un atto che superi le incertezze, anche per mandare un messaggio preciso ai partiti: l’ex banchiere non ha alcuna intenzione di farsi logorare. L’autunno ha visto un aumento della conflittualità interna all’esecutivo: prima il no al decreto fiscale da parte della Lega, poi il muro di centrodestra e Iv contro l’ipotesi di congelare il taglio delle tasse ai più abbienti per garantire bollette meno salate ai più poveri. Quindi l’ultimo dibattito, acceso, sul Super Green Pass per il mondo del lavoro, con il Carroccio e i 5Stelle messi di traverso, seppur per ragioni opposte. Draghi ha cercato di mediare, di non scontentare nessuno, di non irritare forze politiche che potrebbero sostenerlo nella corsa al Colle. Ma una cosa è certa: il premier vuole fare capire subito che, se al Quirinale andasse un’altra figura diversa da lui (a condizione che sia ampiamente condivisa e non spacchi la maggioranza), non resterà a Chigi per farsi travolgere dalle intemperie preelettorali dei partiti. Non rimarrà certo a fare da segnaposto in attesa del voto. Il metodo tornerà quello di sempre: ascolto di tutti ma poi decisioni chiare e rapide. Altrimenti la mission politica dell’ex presidente della Bce potrebbe anche interrompersi. È con questi intendimenti che Draghi affronta un mese cruciale, per il Quirinale e per il futuro del governo. Il cdm di mercoledì ha lasciato pesanti scorie nella maggioranza. Renato Brunetta, il ministro della Pubblica amministrazione che più ha spinto per l’estensione del 2G a tutti i lavoratori, non si nasconde più: “I ritardi non sono a costo zero: ogni giorno che passa comporta il rischio di colorazione più scura delle Regioni e accorcia la vita dei malati con patologie diverse dal Covid. La prossima settimana dovremo approvare il provvedimento. A meno che Giorgetti non avanzi obiezioni più concrete di quelle presentate sinora…”. Il ministro dello Sviluppo economico, in realtà, non ne fa una questione ideologica. Chiede che, oltre a una misura che equivale all’obbligo vaccinale, si pensi a redigere un elenco di lavoratori fragili da esentare e a un giusto indennizzo per chi subisce danni dopo l’iniezione. È una posizione che stavolta coincide con quella del segretario Matteo Salvini, in una dinamica interna che vede invece la rottura dell’asse fra Giorgetti e i governatori, inclini a estendere il Super Green Pass, senza subordinate. Giovanni Toti, presidente della Liguria, ci scherza su: “Non mi sembra si possa negare che la posizione del capo delegazione della Lega sia in contraddizione con quella di Fedriga e Zaia”, diceva mercoledì sera. Dai 5Stelle, invece, è giunto l’invito a non discriminare fra lavoratori e disoccupati e soprattutto fra dipendenti della pubblica amministrazione e addetti del settore privato. Una serie di distinguo che ora Draghi vuole superare, sulla scia anche del numero dei contagi, che di qui a mercoledì potrebbero superare quota duecentomila al giorno. Serve un ulteriore giro di vite contro i no vax. Magari preceduto, come dice la ministra Maria Stella Gelmini, “da un ulteriore momento di concertazione con i sindacati e le associazioni datoriali, che si sono dette favorevoli all’obbligo vaccinale. Il problema – dice Gelmini – è che dobbiamo fare in modo che questo passaggio non blocchi, da un giorno all’altro, attività professionali ed economiche”. E a proposito di No.vax, continuano le loro proteste, contro ogni evidenza, aumento di contagi e terapie intensive occupate al 70% da pazienti non vaccinati… con numeri di ricoveri in forte crescita… e quando si legge che un padre di tre figli, 48enne respinge l’appello del figlio più grande, che lo supplica piangendo di farsi curare… non si sa più che pensare, se non che i No-vax siano tutti aspiranti suicidi… una sindrome che sembra colpire anche alcuni leader politici che della stabilità di governo e della lotta al virus… sembrano “fregarsene”, sempre presi a far propaganda di parte, alla ricerca di un consenso che gli permetta di dar spallate ad ogni governo contro ogni possibile buon senso e le reali necessità del Paese e dei suoi cittadini… la corsa al Colle sta assumendo dati di un conflitto di parte che con candidature come quella di Berlusconi rischiano di dividere ulteriormente gli italiani e di far saltare il Governo e ogni prospettiva di stabilità concordata. Come scrive Stefano Cappellini su Repubblica: “L’impressione fondata è che qualcuno speri di cogliere in un colpo solo l’occasione di frustrare l’ambizione quirinalizia di Draghi e costringerlo a restare in una versione depotenziata, azzoppato nella corsa al Colle e dunque funzionale solo a garantire una sorta di ordinaria amministrazione, un disbrigo degli affari correnti, però tra veti, slogan e impuntature elettorali. La paralisi”. Occorre invece, far tesoro delle sagge parole di Mattarella nel suo discorso di commiato al Paese alla vigilia di capodanno.  Ha ricordato che questa: “è la stagione dei doveri e ciascuno deve fare la propria parte”. E nel rivolgersi al suo successore ricordando la necessaria “imparzialità” e di “Spogliarsi di ogni appartenenza e farsi carico dell’interesse generale”.  Avendo, “la Costituzione come unico faro”. Mentre l’impressione che si ricava dal dibattito politico in queste ore è proprio quella che Draghi stia per fare la fine di Monti… in un “delirio di rivalsa” dei Partiti… tutti aspiranti suicidi.  Ma oggi il rischio si fa grave ed è quello di ‘suicidare’ il Paese…

E’ sempre tempo di Coaching!

Se hai domande o riflessioni da fare ti invito a lasciare un commento a questo post: sarò felice di risponderti oppure prendi appuntamento per una  sessione di coaching gratuito

0

Aggiungi un commento