Le sfide proposte dalla vita… Lavoro, relazioni, studi, ecc. ci mettono spesso di fronte a scelte che si accompagnano a profondi cambiamenti. Una scelta difatti può portare a cambiamenti di cui non sempre cogliamo la portata, un momento evolutivo che richiede un allenamento costante per affrontare paure e per imparare ad accogliere il nuovo.
L’evoluzione di un progetto personale verso la sua realizzazione può essere sostenuto da un percorso di self coaching, ovvero un modo introspettivo di porsi domande per imparare a sfidare noi stessi, il nostro corredo di abitudini e di atteggiamenti. Corredo che potrebbe ostacolarci o impedirci di proseguire nel cammino verso il cambiamento.
Una prima tappa di self coaching potrebbe partire da una domanda mirata: Cosa voglio ottenere? Aprendo poi a tutta una serie di domande (cognitive ed emotive) successive che servono a definire meglio il proprio obiettivo e la misura dello stesso: Quanto lo voglio? Cosa significherà per me? Come cambierà la mia vita? E quali passi dovrò compiere? In quanto tempo? Chi o cosa mi può aiutare? Cosa mi potrebbe ostacolare? Cosa ho fatto finora? E con quali risultati?
Il percorso iniziato di self coaching si presenta proprio come un percorso a tappe di cui sono riconoscibili alcuni fondamentali passi:
1. Credere fortemente nella possibilità di vincere.
Non si va da nessuna parte, infatti, se si comincia con pensieri di perdita. Porsi allora domande come: Affrontando questa sfida, cosa voglio cambiare? Chi voglio diventare? Quali emozioni mi accompagneranno? E’ l’inizio per un percorso efficace.
2. Essere narrativi.
Ti racconto un mio sogno e ti descrivo un progetto che mi sta a cuore. Questo passo, rappresenta un momento fortificante. Condividere con le persone che stanno intorno a noi il racconto del sogno che vogliamo realizzare, del percorso che stiamo per intraprendere, dell’impegno che profonderemo per raggiungerlo, rende esplicita la misura dell’importanza e del valore che il progetto ha per noi.
3. Monitorare il successo. Quali sono i passaggi compiuti? Cosa ho raggiunto? Quanto tempo ci ho impiegato? Cosa si è rivelato utile? Cosa mi è servito per affrontare le mie paure? Cosa ho imparato? Autoregolamentarsi, monitorare i singoli passaggi, verificare i risultati rispetto ai singoli obiettivi, definiti all’inizio del cammino, significa allenarsi ai risultati e usarli come preziosi autoregolatori per apportare variazioni e misurare il cambiamento.
4. Identificare il nemico.
Il nemico numero 1 è l’atteggiamento negativo che diventa non azione. Ogni comportamento si esprime attraverso un linguaggio specifico, immediatamente riconoscibile, che usa parole, locuzioni e metafore tipiche del linguaggio della negatività. L’obiettivo di questo passo è dunque abolire tutte quelle espressioni che contengano la sconfitta. Ad esempio tutte quelle frasi che iniziano con un: No! Non sono in grado… Non ce la farò… Non me la sento… O con formule fortemente dubitative: Non ci crede nessuno, perché dovrei crederci io?
5. Valorizzare l’amico.
L’amico è l’atteggiamento positivo che diventa il fare, l’azione… Gli amici appoggiano le nostre trasformazioni, ci seguono in ogni momento e applaudono ai nostri successi. Intercettiamo l’atteggiamento amico anche nella costruzione linguistica del progetto. Impariamo quindi, a trasformare in positivo quelle domande e quelle espressioni negative che possono condizionare la buona riuscita del nostro percorso: Si! Sono in grado di farcela! Lo faccio, a partire da oggi! E’ il momento giusto per me, per affrontare il cammino. Ci credo!
6. Darsi un tempo per vincere.
Ogni nuovo percorso ha in se una sfida e un risultato da raggiungere: il sogno che realizzeremo, quello che diventeremo. Ma, in quanto tempo? E’ necessario darsi un tempo per regolare le nostre azioni, i nostri passi, per non procedere a tentoni e per valorizzare ogni singola azione messa in campo. Per cui: Quanto tempo è necessario per realizzare il mio progetto? Quali altri elementi potrebbero accelerare o rallentare il mio percorso? A voi le risposte!
7. Vedere la propria vittoria.
Come sarò nel momento in cui avrò vinto? Che emozioni proverò? Sarò soddisfatto? In questa fase risulta efficace dare spazio alla fantasia, vediamo quindi, diamo spazio alla nostra immaginazione:
Immaginiamo noi stessi nel momento preciso in cui avremo vinto
Scriviamo delle emozioni che ci hanno attraversato. Fotografiamo cosa significa per noi la vittoria. Filmiamo un momento di felicità. Costruiamo un gadget, un amuleto che ci ricordi chi siamo diventati &…
8. Premiare il successo.
Ogni step raggiunto, lungo il percorso, richiede una sosta obbligata per celebrare il risultato e ritirare il premio. Il giusto pit-stop che ci permetterà di valutare la strada percorsa, gli ostacoli, le difficoltà, di porci nuove domande per poi ripartire alla volta del premio finale, ultimo passaggio a coronare il successo di tutta l’impresa compiuta!
I modi per premiarci sono tanti, soggettivi, personali, intimi. Ecco alcuni esempi: Guardare un film che desideravamo vedere da tempo ricordandoci le frasi clou. Rileggere il libro della nostra vita sottolineando le frasi più belle. Uscire solo con gli amici cari (ricordando il passo numero 5). Partire verso il luogo dei ricordi positivi. Regalarci quel qualcosa che volevamo da tempo &…
9. Riconoscere Indiana Jones.
Cosa mi ha permesso di affrontare nuove sfide? Cosa è veramente importante per me? Cosa è così significativo da spingermi a variare una direzione nota per un’altra? Come cambierà la mia vita una volta raggiunti i miei obiettivi? L’esploratore che abbiamo imparato a costruire lungo il percorso va considerato, riconosciuto e valorizzato identificando quali i punti di forza e i valori guida che lo hanno animato.
10. Accogliere il dono.
Cosa mi porto via da questa esperienza? E come posso utilizzarla in altri ambiti della mia vita? Il dono è nella possibilità che ci siamo dati, è nella sfida che abbiamo accolto, è nel cambiamento che abbiamo attivato richiamando atteggiamenti positivi, risorse interne ed esterne, alleanze e complici. Abbiamo vinto!
La vittoria sta nell’aver raggiunto il risultato per il quale ci eravamo messi in cammino, sta nell’aver creduto alla possibilità di affrontare una nuova sfida e nell’aver conquistato il dono della conoscenza che ci permetterà di attuare nuove trasformazioni e intraprendere cammini successivi!
E’ sempre tempo di Coaching!
se hai domande o riflessioni da fare, ti invito a lasciare un commento a questo post: sarò felice di risponderti
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