Trump: la tragedia di un uomo ridicolo, vuole abolire la democrazia, ma la democrazia sta per vincere…

Conferenza stampa incredibile alla Casa Bianca. Il presidente quasi uscente è un noto truffatore, ma quando incita gli americani a sopprimere il conteggio dei voti liberamente espressi, be’, diventa un problema che riguarda tutti. Si stanno contando a una a una le schede elettorali del più grande spettacolo democratico della storia, prodotte da un’affluenza record di americani di una parte e dell’altra dello spettro politico che hanno sfidato il virus per partecipare al processo democratico presidenziale ed esprimere la propria opinione, ma anziché celebrare il trionfo del migliore sistema possibile, compresi tutti gli altri, la partecipazione al processo e la riscossa democratica, il presidente degli Stati Uniti ha twittato in maiuscolo, mandato email di richieste di soldi e scatenato le sue truppe per evitare che i voti espressi dagli americani siano contati, senza alcuna spiegazione che non sia quella di un adolescente viziato che sa di avere perso la partita di calcetto e si vuole portare via il pallone. Il flusso di bugie trumpiane, intrise di razzismo, nella disperata conferenza stampa da perdente di quella notte dopo il voto, è stata la prova più lampante e patetica di che cosa possa essere capace un uomo ridicolo e pericoloso. Riflettiamoci, perché è davvero incredibile: il presidente degli Stati Uniti ha infamato la democrazia americana dal podio della Casa Bianca, meglio di quanto possa aver mai sperato il compagno Putin, minacciando cause legali e shit storm social (merda tempesta sociale) nel caso i responsabili locali delle operazioni di voto volessero intestardirsi a contare tutte le schede con cui i concittadini hanno espresso la preferenza elettorale, tranne quelle a suo favore ovviamente. Se questo non è un atto eversivo, oltre che indecente e illegale, vuol dire che in questo mondo non c’è più nulla di insensato. Pure Twitter e Facebook se ne sono accorti, figuriamoci, cominciando a bollinare le parole di Trump e a nascondere le costanti balle diffuse del presidente per avvelenare i pozzi della società americana. Mentre parlava alla Casa Bianca, per una delle ultime volte da presidente non ancora sconfitto nelle urne, la Cnn ha messo nel sottopancia l’avvertenza che Trump non aveva nessuna prova a sostegno delle sue accuse sconclusionate che recitava in apnea. La palese demolizione trumpiana del principio cardine della democrazia – stop the count, basta contare – ormai non fa più nemmeno finta di nascondere la svolta autoritaria, l’odio per il diverso, la chiusura della mente occidentale. Trump è il primo presidente antiamericano della storia degli Stati Uniti. L’incredibile conferenza stampa di giovedì lo ha certificato. Già prima delle elezioni presidenziali americane si sapeva che non ci sarebbe stato un verdetto finale la sera dell’election day. Il testa a testa fra Donald Trump e Joe Biden rivela una sfida molto combattuta, in cui l’ago della bilancia oscilla da un candidato all’altro, tra scenari che cambiano ora dopo ora, trend che si interrompono bruscamente, e Stati che saranno assegnati solo dopo lo spoglio completo dei voti. È vero che Biden è ormai in netto vantaggio nel voto popolare – nel calcolo complessivo dei voti – ma la sfida per la Casa Bianca si decide Stato per Stato e si sta dimostrando particolarmente complicata. Nel corso della giornata di giovedì a un certo punto sembrava chiaro che la vittoria sarebbe andata a Biden: lo spoglio, ancora in corso, in alcuni swing States – gli Stati in bilico decisivi per l’esito finale – ha visto una grande rimonta dell’ex vice di Obama dopo il vantaggio iniziale di Trump. Il motivo dell’inversione di rotta ha soprattutto due motivazioni: il voto per posta e il calcolo dei voti in alcune grandi città. Al momento Biden è in vantaggio nel conto dei grandi elettori – ne ha 264, ne servono 270 per essere eletti – ma dovrà vincere ancora in due Stati tra Georgia, Arizona e Nevada per aggiudicarsi la vittoria. Biden potrebbe anche vincere superando Trump in Pennsylvania (che vale 20 grandi elettori), dove però ha uno svantaggio di circa 20mila voti, con ancora 175mila schede da scrutinare in contee a maggioranza democratica. Qui il vantaggio di Trump continua a ridursi con il procedere dello scrutinio dei voti per posta, che al momento indica un forte squilibrio a favore di Biden (77 per cento, contro il 22 del presidente uscente). Va ricordato che vincere in questo Stato è indispensabile per Trump per sperare nella rielezione. Mentre lo scrutinio in Pennsylvania sembrava vicino a decretare la vittoria di Biden, Trump ha tenuto una furiosa conferenza stampa contestando i risultati: “Stanno succedendo cose incredibili. Ho le prove dei brogli: la macchina democratica della corruzione sta rubando l’elezione. Non glielo permetterò, farò azioni legali d’ogni tipo contro questa vergogna. La battaglia del voto finirà alla Corte Suprema”. Il presidente ha lanciato accuse sulla gestione dello spoglio in tutti gli Stati decisivi. Poco prima Biden aveva ribadito di essere convinto della vittoria, ma di volere aspettare il completamento dei conteggi. Già diversi giudici hanno respinto le istanze di Trump per bloccare gli scrutini. In diverse città ci sono state manifestazioni dei sostenitori dei due candidati. In attesa che qualche big repubblicano, denunci l’attacco alle istituzioni democratiche, alle persone perbene non resta che aspettare la fine dello spoglio Cosa sta succedendo nei quattro Stati chiave delle elezioni americane. In Pennsylvania, Georgia, Arizona e Nevada si contano ancora gli ultimi voti, Joe Biden è in vantaggio ha recuperato il divario iniziale dal Presidente Trump, che sa ormai di essere a un passo dall’essere costretto a lasciare la Casa Bianca. In Pennsylvania e altrove sta finendo lo spoglio dei voti per poter finalmente annunciare che questo imbarazzo della civiltà di nome Donald J. Trump, è stato, ormai al passato, il primo presidente antiamericano degli Stati Uniti. Pronto, come avrebbe detto Ronald Reagan e come si fa con l’umido, per essere gettato nella spazzatura della storia…

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