I Democratici si sono sempre fatti carico di scelte scomode, pagandone un caro prezzo. Ma questo governo l’hanno voluto Renzi e Grillo e ha “salvato” Giuseppe Conte e i cinque stelle: perché oggi non se la vedano loro nelle diatribe? I quotidiani dello scorso 4 ottobre sono pieni di titoli su questa specie di ‘rissa continua’ fra Matteo Renzi e il Pd. Il fuoriuscito è l’unico che se ne avvantaggia, visto che ha un bisogno vitale di stare sul palcoscenico del teatrino politico. Il Pd, ma soprattutto Nicola Zingaretti, tendono ad abboccare a questa trappola e, mostrando malumore o addirittura ricordando i fallimenti del governo Renzi, si danno martellate sui piedi, o un po’ più su. Renzi, che dirne ancora? L’uomo è quello che è, e anche il suo progetto è chiaro. Se non riuscirà a dominare una specie di centro-sinistra, cercherà di essere la guida di un centro-destra moderato senza la Lega. Sono solo sogni o peggio vagheggi? E’ arrogante narcisismo? Smisurata presunzione? Sindrome napoleonica, senza che alcun medico ‘bravo’ intervenga? Politica? Ma vedi mai che… Per Zingaretti e i dem, invece, la partita è più delicata e, senza offesa, noiosamente ripetitiva. Ogni volta che quelli che vengono dal Pci vanno al governo vengono colpiti dalla “governite acuta”. È una brutta malattia che nel tempo ha procurato molti danni. Per esempio ha trasformato un partito di popolo in un partito per le élite, ha condotto un partito delle riforme sociali in un partito delle liberalizzazioni, insomma la definizione della sinistra come «sinistra di governo» l’ha condotta in un vicolo cieco in cui è rimasta per tanto tempo, e dove è ancora, assediata dal popolo furente sollecitato prima da Silvio Berlusconi, poi da Matteo Salvini e domani forse da Renzi. È una storia che viene da lontano. Qualunque fosse il ruolo che ex comunisti e alleati avevano al governo, o all’opposizione, dovevano dar sempre prova di responsabilità. Il Pci era notoriamente un partito che, come si diceva con una brutta espressione, «si faceva carico», raccoglieva «la bandiera che la borghesia aveva lasciato cadere», dall’opposizione era molto responsabile e costruttivo, al governo dopo l’89 divenne il cane da guardia contro l’estremismo sociale e politico. Quindi qualunque fosse il ruolo che ex comunisti e alleati avevano al governo, o all’opposizione, dovevano dar sempre prova di responsabilità, al punto che poi tutti gli errori dei governi di centro-sinistra sono stati addebitato ai Ds e poi al Pd, ma soprattutto all’anima ex comunista. La storia italiana è stata talmente riscritta da quattro cialtroni per cui sembra che i comunisti siano stati ininterrottamente al governo dal Dopoguerra a oggi, che i Galli Della Loggia abbiano lottato nei gulag dell’Italia sovietizzata, che la borghesia salviniana che evadeva le tasse era l’avanguardia dell’Armata bianca. Mentre avveniva questa operazione di falsificazione storica i comunisti, in qualunque modo avessero deciso in quel momento di chiamarsi, continuavano “a farsi carico”. E questo senatore di Italia Viva, si il trasfugo Matteo Renzi. C’era da difendere un Enrico Letta immobile? Eccoli lì come un sol uomo “Enrico stai sereno” ma fatti più in là. Salvo poi difendersi dalla leggenda di aver già tramato con Massimo D’Alema a suoi tempi contro Prodi. Allora erano ancora dei ragazzini e delle bambine… ma più grandi probabilmente assieme ad altri in 101 hanno affossato Prodi alla Presidenza della Repubblica, facendo così fuori Bersani… D’altronde quando c’era da fare una guerra in Serbia, per senso di responsabilità si erano trovati un paio di comunisti che hanno mandato gli aerei. E quando c’era da smontare lo stato sociale. Eccoli qui tutti responsabilmente blairiani e clintoniani, incitati da Federico Rampini oggi pentito. Financo sul tema dell’immigrazione hanno subito la bufala dell’invasione di massa e con Marco Minniti hanno imitato le scelte che poi Salvini ha attuato con la sua nota volgarità. Bene, Zingaretti la smetta di fare il responsabile ad ogni costo. Direi proprio: che ora basta! Non fatevi più carico. Il partito più forte in parlamento è il Movimento 5 stelle. Se il governo fallisse e si tornasse a votare subito i grillini sparirebbero e Renzi non porterebbe in parlamento né Roberto Giachetti, né la coppia Bellanova-Boschi. Zingaretti dovrebbe adottare la cosiddetta linea del “vaffanculo” inventata con successo da Beppe Grillo, sarebbe per lui una sorta di linea Maginot. Questo governo l’hanno voluto Renzi & Grillo dando così una “salvata” a Giuseppe Conte e ai cinque stelle? Renzi per aver tempo di costruirsi il suo personale partito. Grillo per non vedere morire la sua “creatura” dal carattere bifronte. Bene: se la vedano loro nelle diatribe, il Pd dica solo quel che vuole e come lo vuole, poi ciascuno a casa sua. Ora Renzi si lamenta perché Roberto Gualtieri ha fatto una piccola operazione sul cuneo fiscale. Forse ha ragione il suo ex governo aveva fatto di più… ma ricordi che era in un contesto che lo vedeva essere leader di fatto di un “monocolore” PD. E poi? Il disastroso risultato referendario. Renzi rimasto segretario Pd per non contarsi subito nelle elezioni politiche varò un’inutile governo Gentiloni… Infine il risultato elettorale del 4 marzo e il 18,5% dei voti. Una domanda. Perché oggi, il Pd deve difendere alla morte “la piccola operazione”… il ‘pannicello caldo’ di questo esiguo cuneo fiscale della manovra economica del Conte2? Renzi, Di Maio la volete grande? E “famola grande”. Zingaretti la smetta di fare l’ultimo ex comunista responsabile e non si “faccia carico” di nulla… lasci che i due “giovanotti” si confrontino sull’economia veramente con l’uomo che questa estate dai lidi balneari tra mojito e cubiste chiedeva i “pieni poteri” …e vedrà che i suoi due riottosi alleati oggi come oggi sono più morti che vivi, li lasci fare e vada per la sua strada, lo inseguiranno… e Conte? Non è un problema!
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