Governo: occorre trovare un senso a questa crisi anche se questa crisi un senso non ce l’ha…

 brevi considerazioni…

Parafrasando Vasco Rossi che in una nota canzone cerca un senso alla vita… a questo punto della situazione occorre “trovare un senso a questa crisi di governo che un senso non ce l’ha”. Quindi, a meno di sorprese — mai da escludere — la maggioranza che aveva sostenuto il secondo governo Conte potrebbe ricomporsi e dare vita al terzo. La piattaforma sulla quale ricomporre questa maggioranza c’è già. L’ha indicata chiaramente Mattarella. Il Paese vive una triplice crisi: sanitaria, sociale, economica. Bisogna (Renzi & C. permettendo) evitare la quarta: quella istituzionale. Istituzioni già corrose dai precedenti governi del Papi/Berlusconi e poi ultimamente dal governo giallo verde e anche (va detto) da dentro il Parlamento dagli enfants prodige di Beppe Grillo. Vale la domanda: Il governo uscente era il più indicato a risolvere le tre grandi crisi indicate da Mattarella? All’evidenza no! Ma certo il conflitto di queste settimane, incentrato sulle rivalità personali (Renzi vs Conte e tutti gli altri), non ha aiutato a fare chiarezza. E continuare così con questa crisi del sistema politico italiano avrebbe conseguenze gravi, pure per l’Europa. Ma anche se sarà scongiurata, le altre emergenze sono lì, intatte. Non c’è solo da affrontare il Covid e risarcire i danni che ha causato e causerà. C’è sicuramente da riformare profondamente la burocrazia, il Fisco, la macchina amministrativa e giudiziaria, le relazioni tra le istituzioni pubbliche e le categorie produttive. E c’è bisogno di un programma di legislatura per i prossimi due anni della sua durata su come spendere le risorse europee, in modo che arrivino alle aziende e ai settori economici innovativi in modo che creino lavoro per i giovani E’ la generazione che, oltre ovviamente a quella dei settanta/ottantenni, ha pagato alla pandemia il prezzo più alto, e che oggi segue con sconcerto ai limiti dell’indignazione quel che è accaduto e sta accadendo a Palazzo… Se siamo tutti d’accordo sui titoli del Recovery plan: green, digitale, formazione, infrastrutture, non ci vorrà molto a mettere nero su bianco questo cronoprogramma definendone in dettaglio i contenuti… se invece questo “tavolo esplorativo” messo in campo da Mattarella attraverso il Presidente della Camera Roberto Fico… per vedere se questa maggioranza stava in piedi per un Conte ter… Nella realtà è diventato il paravento del solito mercato delle vacche chiesto a sproposito da Renzi, per piegare le resistenze del resto della maggioranza per avere (come si legge ormai chiaramente sulle prime pagine dei quotidiani) due ministri (poltrone) in più… Forza decidetevi! Fate in fretta questo rimpasto che non si è voluto fare alla luce del sole… tanto gli italiani l’hanno già capito quanta poca fiducia possano riversare sul sistema dei partiti (ormai scatole vecchie vuote di idee)… tant’è che tutto sommato danno più consenso a un leader come Conte (non certo strutturale ad alcun partito) che si ingegna (non senza limiti ed errori) a mantenere un difficile equilibrio tra i divisissimi al proprio interno prima ancora che tra loro partiti di questa maggioranza… Partiti ormai disarticolati in varie lobby che cercano un posizionamento a loro vantaggio sulla ripartizione delle risorse del Recovery Fund… Senza gloria ne onore e soprattutto senza alcuna vergogna! Ora, per esser chiari: non è sufficiente, per l’attuale maggioranza, ricomporsi e scrivere un programma condiviso. Si dovrà trovare una squadra più forte, capace sia di prendere misure concrete, sia di superare il particolarismo che ha segnato questa fase… e bisognerà farlo veramente… Dicevo più sopra, che un po’ tutti abbiamo avuto l’impressione che fosse in gioco non tanto l’interesse nazionale, e neppure quello di partito, ma proprio l’interesse delle correnti e delle singole persone (noti i nomi e cognomi). Ora, tutto questo sarebbe sgradevole in una fase di ordinaria amministrazione; diventa assurdo nel momento in cui i cittadini italiani affrontano il periodo più difficile delle loro vite… Una cosa si può già dire ora con certezza: affinché tutto questo “casino” abbia un senso, dalla crisi deve uscire un governo migliore. Più coeso, più forte. Nei nomi e nei programmi… E’ veramente possibile?

E’ sempre tempo di Coaching!

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