Istat: calano industria e consumi italiani…

Per il fatturato la flessione più marcata da gennaio 2012, pesa la domanda interna. Le vendite al dettaglio accelerano al ribasso… Raffica di segni meno per l’economia italiana nei dati pubblicati ieri dall’Istat. A settembre l’istituto di statistica ha registrato un calo sia di ordini e fatturato industriale sia delle vendite al dettaglio. Il filo conduttore è la debolezza della domanda interna. image040
In particolare l’industria vede fatturato e ordinativi in calo rispettivamente del 4,6% e del 6,8% rispetto al mese precedente (agosto), nel quale si erano registrate “variazioni eccezionalmente positive”. Per il fatturato si tratta della flessione più ampia da gennaio 2012 e a pesare è il mercato interno (-5,5%) rispetto a quello estero (-2,8%). Poiché nel trimestre l’indice complessivo segna un incremento del +2,3% il dato di settembre segnala un forte rallentamento in vista del quarto trimestre. Su base annua il fatturato totale diminuisce a settembre dello 0,3%, sintesi di un calo dell’1,3% sul mercato interno e un incremento dell’1,8% su quello estero. Per quanto riguarda gli ordini, l’indice grezzo aumenta invece del 2,6%. Ma i dati Istat più allarmanti provengono dal fronte dei consumi. A settembre 2016 le vendite al dettaglio registrano “una diminuzione congiunturale pari a -0,6% sia in valore sia in volume, confermando le tendenze negative registrate nei mesi precedenti”. Le attese erano per un 0,0% cioè per una variazione nulla. Le vendite di prodotti alimentari diminuiscono dello 0,3% in valore e risultano stazionarie in volume; quelle non alimentari calano dello 0,8% sia in valore sia in volume. terna2016giugno2
Rispetto a settembre 2015, le vendite diminuiscono complessivamente dell’1,4% in valore e dell’1,7% in volume. La flessione più marcata riguarda i prodotti non alimentari: -1,6% in valore e -1,9% in volume, aggiunge l’Istat. Tra i prodotti non alimentari si registrano variazioni negative per quasi tutti i gruppi di prodotti. Le diminuzioni più marcate si rilevano per i gruppi Cartoleria, libri, giornali e riviste (-4,1%) e Calzature, articoli in cuoio e da viaggio (-3,9%). Rispetto a settembre 2015 si osserva una contenuta flessione del valore delle vendite per la grande distribuzione (-0,2%), mentre il calo risulta molto più marcato per le imprese operanti su piccole superfici (-2,5%). Nella media del trimestre luglio-settembre 2016, l’indice complessivo del valore delle vendite al dettaglio diminuisce dello 0,4% rispetto al trimestre precedente.

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