Italia: Paese del “piscialettismo” di governo. Un popolo di Pinocchi dai capricci irresistibili…

Il Governo sta pensando di permettere gli spostamenti a Natale per rispondere alle lamentele della gente. Il fatto che ci sia il coronavirus sembra essere secondario. Il governo sembra credere nella fondatezza delle proprie decisioni più o meno come l’asino di Buridano, che come ricorderete morì tra due fasci di fieno. Gli italiani un popolo di… ‘Pinocchi’ che divaga raccontandosi bugie e fa capricci irresistibili.  Quelli di quest’epoca, per esempio erano già così prima di questo disastroso anno. Nel Governo, ma soprattutto nelle varie Regioni i Governatori e nei vari Comuni i Sindaci, sembrano tutti “genitori” smaniosi di giustificare i capricci dei figli. D’altronde lo faceva anche Geppetto col suo burattino. Sì, abbiamo dei governanti smaniosi di assecondare i capricci dell’elettorato. Parliamo di gente senza autorevolezza perché terrorizzata dall’esercitare l’autorità,  una ‘cosa’ che potresti far solo se l’idea di perdere consenso non ti rendesse tremebondo… quando poi l’autorevolezza non la butti addirittura alle ortiche sconsideratamente: “Attilio Fontana indagato nell’inchiesta sulla fornitura di camici medici da parte dell’azienda del cognato e della moglie alla regione di cui è Presidente”. Ieri, quando ho letto che il governo stava pensando di ripensare la norma per cui a Natale non si può andare in giro, perché la gente è insoddisfatta, la gente vuole andare dai nonni assieme agli zii nel paese a fianco, la gente dice che così si vessa chi vive nei paesini perché un conto è potersi muovere per l’ampia area del comune di Roma o Milano e un conto per quella ristretta di Frosolone (un piccolo comune italiano della provincia di Isernia in Molise). Quando ho letto di quest’ennesimo fenomeno di “piscialettismo” di Governo (un termine che ben si adatta) a chi evidentemente crede nelle proprie decisioni tanto quanto quei genitori che per farsi rispettare dai figli (riuscendoci un po’ meno di Paperino dai nipoti), calano le braghe… ho pensato subito a quale prossimo ripensamento ci sarà. Perché è ovvio che ce ne sarà un altro e un altro ancora. Lo sa bene qualunque genitore che ha pensato di dire al figlio «meriteresti un castigo» ma ha finito di fronte a quel caro ‘broncetto’ da simpatiche canaglie per commuoversi e quindi ceduto irresistibilmente all’ennesimo capriccio. Siatene sicuri, la volta successiva il vostro figliuolo farà di peggio. Quindi, il cedimento di adesso è, se ho capito bene (sapete coi cedimenti nella disciplina non si può mai sapere cosa cambierà da un minuto all’altro), che se tua nonna sta in un piccolo comune e ti si strazia il cuore a non passarci il Natale, puoi andare a trovarla (o può venire lei da te? È biunivoca la possibilità di spostamento, o solo un travaso da grande a piccolo? E i medi?), ed essere in questo modo sicuro di non passarci la Pasqua, giacché l’avrai infettata e per allora ella sarà deceduta lasciandoti erede. Tutto ciò se siete nella stessa provincia. Non serve essere dei giganti della sceneggiatura per prevedere che il successivo sviluppo sarà: “è un’ingiustizia, io sto in provincia di Modena e i miei nonni e zii in provincia di Reggio, e tra noi c’è una distanza inferiore a quella che c’è tra i Parioli e l’Eur, e perché loro possono spostarsi e noi no?” Chissà se Biden nelle recenti elezioni americane avrà mai pensato: «Mi sembra che Lincoln abbia sempre fatto quel che reputava giusto anche se significava perdere il consenso di metà del paese. Facendo comunque quel che reputava giusto fare seppur farlo significa perdere i voti del Michigan». Biden ha vinto in Michigan uno degli stati che votava per Trump. Sembrerebbe una cosa impensabile al giorno d’oggi, qua da noi, coi sondaggi ogni minuto, coi social, coi politici che contano i cuoricini e i like le faccine, facendo sembrare la Ferragni con il marito Fedez,  per  alcune loro iniziative in favore di coloro che abbisognano di un’attenzione maggiore… una vera e propria coppia di Statisti. Certo la pandemia non aiuta la formazione dei caratteri: li aggrava peggiorandoli! E’ forse questa l’occasione per misurare “Il carattere della nazione? Forza italiani! Mancano due settimane a Natale” c’è margine per fare ancora un sacco di capricci, e comportarsi da Pinocchi raccontandoci continuamente bugie su noi stessi; per poi farvi spiegare dalla mia generazione (la peggiore: siamo quelli che avevano 20anni nel 68) che non sono capricci, ma che come diceva la Montessori: “un bambino esprime i propri bisogni …mica fa i capricci e va quindi sempre ascoltato”. Giusto! Ma quelli che ci governano sono proprio sicuri che la grande pedagogista pensasse ciò indipendentemente da tutto e che quindi il buon senso per lei come per noi non conti nulla? “I bambini esprimono bisogni mica fanno i capricci!” Già. Infatti, mica sono i bambini, il problema (lo saranno: diamogli tempo). Il problema siamo noi: che ci sentiamo vessati se ci dicono di stare a casa con una ‘cazzo’ di pandemia in corso; che cianciamo di libertà civili violate se ci levano il “diritto costituzionale” al cenone della vigilia; che ci sentiamo sulle montagne col mitra se andiamo sotto il tweet di Di Maio a dirgli che non si deve permettere di dire che lui ci permette di andare in giro. Già, noi educatori montessoriani di noi stessi. Sorvolerei su Di Maio, che ben pensa di scrivere «Permettiamo» facendosi prendere a coppini da chiunque passi di lì, altrimenti devo come al solito suggerire che agli adulti che abbiano ruoli pubblici vanno levati i social, per il loro bene e per il nostro. Sarò fissato ma penso fortemente che un povero Statista non debba svagarsi contando i cuoricini i like e le faccine sorridenti.  Ma lo abbiamo capito che il guaio siamo noi? Coi nostri capricci che senza che ci venga nemmeno da ridere, pensiamo e spieghiamo accoratamente che se nostro figlio organizza risse al Pincio è colpa del virus e del suo gravissimo indotto di privazioni. «Oggi, i nostri ragazzi sono allo sbando». Attenti che così dopo Natale come scrive Guia Soncini su Linkiesta, corriamo il rischio di leggere in cronaca nera: «mio figlio ha sparato a un vicino, era traumatizzato dalla mancata condivisione del cotechino coi secondi cugini». Ma  «i nostri figli hanno quarant’anni!».  Sì, sono i quarantenni i fondatori del “piscialettismo adulto”, così in voga oggi, sia chiaro erano già così ben prima della pandemia, e già si raccontavano le bugie  e facevano i capricci, andando di tutto ciò molto fieri…  L’Italia da: “Un popolo di poeti, di artisti, di eroi, di santi, di pensatori, di scienziati, di navigatori, di trasmigratori”. E’ diventato il Paese del “piscialettismo” di governo e un popolo di ‘Pinocchi’ dai capricci irresistibili…

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