LA METAFORA: GIOCARE E QUINDI… PENSARE!

La metafora è uno strumento di cambiamento, un modo per ampliare la comprensione delle cose e suggerire diversi punti di vista. Per questo è utilizzata molto di frequente nel coachig come in psicoterapia.
Nei percorsi di crescita la metafora ci aiuta: a giocare e quindi… pensare!
La metafora è un importante strumento di cambiamento, stimola la persona a contemplare oltre ai diversi punti di vista, anche a integrare cognizioni e affetti, in modo di realizzare una rielaborazione in chiave simbolica della propria esperienza. La metafora dunque è molto più di una semplice figura retorica, è un vero e proprio strumento per pensare. Verso i 3-4 anni i bambini accedono a quella modalità di pensiero e di consapevolezza di sé e degli altri che consente loro di accostarsi al cosiddetto gioco simbolico: la modalità del “far finta”. Il gioco simbolico della prima infanzia può essere considerato, in un certo senso, la primissima forma di metafora con cui noi tutti ci imbattiamo agli albori del nostro sviluppo psicoaffettivo. E non è cosa di poco conto. Poter “far finta” che una cosa stia per qualcos’altro implica la capacità di immaginare, di rappresentarsi creativamente usi e caratteristiche degli oggetti sganciandosi dal mondo fattuale e concreto per accedere, appunto, ad una dimensione di “gioco”. Il “gioco” è in sé stesso una metafora e rimanda, in senso lato, alla capacità di accedere ad una codificazione in chiave simbolica, immaginativa e creativa dell’esperienza. L’utilizzo metaforico e creativo degli oggetti prima, e dei pensieri poi, è connaturato dunque all’essere umano e allo sviluppo di una capacità di pensiero complessa. È nella direzione del recupero di questa dimensione di creatività e di “pensabilità” che la metafora viene spesso utilizzata in psicoterapia. Perché la metafora è così pertinente alla psicoterapia e nei percorsi di crescita personale attraverso il coachin? Per molte ragioni, anzitutto perché, in un certo, senso, il disagio esistenziale o quello del disturbo psicologico… può essere considerato come una perdita della capacità di elaborare metafore, di pensare creativamente.
La persona che avverte un disagio, che soffre di un qualche sintomo psicologico (degli attacchi di panico, una crisi depressiva, una compulsione alimentare ecc) ne è comprensibilmente spaventata, turbata e vive il “sintomo” come qualcosa di alieno a sé stessa, qualcosa di cui non comprende bene il significato né la causa. È questo che intendo quando dico che vivere un disagio psicologico implica una sostanziale difficoltà a pensare per metafore: il malessere che avvertiamo sembra un dato di fatto, un’evidenza obiettiva, “muta” nella sua dimensione di significato. La psicoterapia, sebbene si occupi in prima istanza di alleviare la sofferenza, ha come obiettivo più generale quello di dare un senso al sintomo o al disagio portato dal paziente provando, appunto, a considerarlo come metafora, come rappresentazione simbolica di significati più ampi.
Nel Coaching o in una consulenza psicologica si pensa spesso per metafore, metafore proposte dal Coach o dal terapeuta, metafore create dal paziente, metafore costruite con il contributo di entrambi. Spesso, davanti ad un contenuto emotivo disturbante, la persona non riesce a trovare parole per descriverlo.
Può essere però possibile immaginare a che cosa, quel turbamento emotivo, assomiglia, che tipo di oggetto/animale/situazione potrebbe rappresentarlo nei suoi tratti salienti. La metafora, così creata, potrà indicare ulteriori spunti di riflessione, aiutare a comprendere ulteriori sfaccettature dell’esperienza emotiva rendendola adatta, infine, a poter essere espressa in parole e quindi pensata. La salute emotiva è quindi connessa alla capacità di usare la metafora, il gioco e la creatività. 
Ci irrigidiamo in un unico modo di vedere o sentire le cose, in un unico comportamento ripetitivo, in un’unica modalità di fuga dalle emozioni quando ci troviamo in stati di disagio, confusione emotiva o …disagio mentale. Perdiamo così la possibilità di adattarci alle situazioni, di cambiare e di trovare nuove soluzioni ai problemi della vita. La metafora ci aiuta a recuperare quella capacità di prenderci sul serio con leggerezza, di contemplare diversi punti di vista. Spesso l’ostacolo più grande non è il problema in sé, ma il non cambiare punto di vista sul problema…
Che cos’è il Coaching e cosa la Psicoterapia dunque? Non posso che rispondere con una metafora parafrasando le parole di Donald Winnicott:* “ambiti e luoghi dove si sovrappongono due aree di gioco, quella del paziente e quella del Coach o dello Psicoterapeuta. Tutto ha a che fare con due persone che giocano insieme.”

*(pediatra e psicoanalista inglese)

E’ sempre tempo di Coaching!”

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