Il nostro mondo è diventato complesso o è cambiato il nostro sguardo del mondo e ora riusciamo a vedere questa complessità, che prima non vedevamo? Se fosse così, perché ora e non prima? Che sorte di consapevolezza cade su di noi per aprirci gli occhi e farci vedere le cose in maniera più completa, più articolata, più sistemica, appunto più complessa? Siamo noi a rincorrere il cambiamento o è il cambiamento che ci corre dietro, spingendoci ad agire? A volte mi sembra che siamo passati da una appena ricordata stabilità, che oggi vedo solo apparente, a una frenetica corsa verso l’innovazione e la novità che ci costringe a rivedere e a mettere in discussione i nostri vecchi schemi mentali, i paradigmi attraverso cui leggevamo il mondo e le sue intricate connessioni. Appare così davanti ai nostri occhi di oggi, la complessità, come se qualcuno avesse levato un velo e qualcuno altro ci cominciasse a segnalare questo e quello, quel particolare la, quella nicchia qua, le sfaccettature, le interdipendenze. Qualcuno afferma che a quanto pare sembra che gli esseri umani abbiano raggiunto la maggior età e come succede di solito, ci vengono dette le verità crude e non ci sono più considerazioni per la fanciullezza, la giovane età, l’innocenza, l’ingenuità. Alla complessità poi si unisce l’incertezza davanti a una evoluzione continua delle situazioni e delle cose. La gestione della complessità diventa una competenza dei nostri giorni. Imparare a governarla è un apprendimento ineludibile. Un’abilità che, come tutte le abilità, si sviluppa fronteggiando situazioni complesse, prendendo consapevolezza sulle variabili in gioco e sull’impatto che ogni piccola variazione ha sull’insieme delle cose che accadono. Affrontare la complessità, partendo di una visione sistemica, che coniuga contemporaneamente una lettura critica del contesto multiculturale con una visione globale delle problematiche. Tutto questo richiede una migliore gestione di sé stessi, un migliore rapporto con la diversità, con l’autonomia decisionale, con l’autorevolezza di una leadership personale e condivisa , una gestione costruttiva dei conflitti e la costruzione costante di sinergie tra persone e gruppi. La “complessità” deve sfidare la nostra capacità creativa. Di fronte alla complessità la nostra capacità di fare previsioni si riduce notevolmente, per cui lo sviluppo della nostra capacità di osservazione va potenziato, vanno sviluppate anche la capacità di leggere i segnali deboli prima che diventino forti, la sensibilità a cogliere le sfumature, la capacità di catturare gli istanti, di rivelare i flash che danno senso all’insieme di ciò che ci accade. Come ti senti rispetto alla complessità della vita di oggi? Fai fatica ad assimilare il cambiamento o ti adatti facilmente alle continue trasformazioni che avvengono costantemente nelle relazioni, nelle persone e nelle situazioni che devi affrontare ogni giorno? Forse devi imparare a gestire la complessità che ora fa parte della nostra vita e vederla come opportunità, come stimolo e come sfida piuttosto che vederla come una minaccia, alimentando timori inconsapevoli e resistenze che ostacolano la tua crescita e il tuo sviluppo. Comincia conoscendo di più te stesso…
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