Ordine e caos nel mondo di oggi

 

“Dove vedete un’attività di successo, qualcuno una volta
ha preso una decisione coraggiosa”

(Peter Drucker, economista e saggista austriaco)

Di una buona dose di coraggio c’è bisogno oggi in Italia, per avviare nuove iniziative.

Il rapporto tra ordine e caos è ormai saltato.

Le generazioni dei ventenni e trentenni se ne rendono pienamente conto perché si tratta di una esperienza vissuta sulla propria pelle, in particolar modo nel mondo del lavoro, che non funziona più con le “regole” di una volta.

La realtà è questa, e negli ultimi anni la crisi ha “livellato” il panorama sociale, nel senso che persone molto diverse tra loro per età, formazione, mentalità, esperienze, idee, si sono trovate a dover fronteggiare problemi inaspettati diventati comuni (riconducibili soprattutto a situazioni di incertezza economica e morale).

Inoltre, oggi ci sono tecnologie che consentono di fare più cose e in maniera più precisa rispetto al passato, ma c’è anche un incremento esponenziale della complessità della vita e delle attività da svolgere.

Ed anche nel mondo online bisogna districarsi fra la moltitudine di comunicazioni ed informazioni che arrivano a chiunque usi gli strumenti digitali.

È un segno dei tempi ma…

“Lo stile è la fisionomia dello spirito”

(Arthur Schopenhauer)

E lo spirito di questi tempi è quanto di più mutevole ci possa essere: lo stile non è più lo stesso per tutti, viviamo in una società plurale, la contaminazione è ormai un dato di fatto.

Inoltre, uno dei paradossi più evidenti di questa epoca è rappresentato dal fatto che le nuove tecnologie stanno portando verso una realtà aumentata mentre le persone stanno vivendo una realtà diminuita in termini di aspettative sul futuro.

“Le idee sono nell’aria: dovete saperle prendere”.

Ancora ricordo questa affermazione di Maurizio Costanzo, durante una trasmissione televisiva di ormai qualche anno fa.

Sarà!

Comunque… descrivere l’umore degli italiani in questi anni è complicato quanto affascinante allo stesso tempo.

Come ci sentiamo in questo momento storico?

Una risposta potrebbe risiedere in una mistura di pessimismo, rabbia e speranza.

Siamo stanchi, a livello collettivo. Stanchi della crisi che sembra non passare mai. Stanchi delle mille incertezze, piccole e grandi. Stanchi di dover tirare la cinghia come non accadeva da molti decenni.

Insomma… il nostro è ancora per antonomasia il  “Bel Paese” …ma  forse solo in fotografia!

E’  sempre Tempo di Coaching!

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