Politica: cosa resta della Politica? Nulla! Se non un riflesso in cui la politica si specchia in se stessa, con buona pace di tutti…

Ha ragione Aldo Grasso quando sul Corriere della Sera si domanda: “Il problema è Trump o siamo noi”? Condannato da un tribunale di New York per avere falsificato documenti allo scopo di nascondere una relazione con una pornostar. Rimane ancora sotto processo per il tentativo di falsare l’esito del voto, da cui è uscito sconfitto, e per aver istigato l’assalto dei suoi sostenitori a Capitol Hill (in cui sono morte cinque persone). Eppure, poche ore dopo la sentenza di colpevolezza, il sito utilizzato dalla sua campagna per le donazioni è andato in tilt per eccesso di traffico. I suoi sostenitori hanno inondato il web con appelli a rivolte e ritorsioni violente. Uno scenario da «Civil War», la prossima elezione del presidente degli Stati Uniti è un vero e proprio salto nel buio… La verità è ormai una fake news, mancante ormai di ogni corredo etico della democrazia… che si è trasformata in un grande pregiudizio irrazionale per sé stessa. Così, la politica è diventata una sorta di simulazione necessaria per la conquista del potere. Da tempo, ha abbandonato i processi razionali e il bene comune: e quindi il fine della politica resta la politica stessa. La verità si ammanta dell’aggettivo «indiscussa» per farsi delirio impalpabile di onnipotenza o di martirio, diventando l’arte del millantare. Cosa intendo? Anche noi abbiamo i nostri piccoli Trump e li voteremo nonostante le parole non abbiano più nulla a che fare con la verità, ma con la suggestione, gli slogan, le imposture…

 

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