Forse l’unica speranza affinché l’Italia diventi davvero un paese normale, con una politica normale, con una destra normale. E’ che la facciano finita con la finzione dei baci e abbracci tra Berlusconi, Salvini e Meloni, quando si mostrano in pubblico, per poi “accoltellarsi” magari con audio al cianuro, dove Salvini dice: «Da FdI troppe rotture di coglioni». E adesso ci manca solo Berlusconi Presidente della Repubblica e che gli altri due gli dicano di sì, perché il centrodestra continui a far del bene a questo Paese. Per cortesia …un po’ di vergogna non la provate mai?! Bisognerebbe “sciogliere” questo centrodestra che è poi una destra-centro, con aspetti più che nostalgici per il passato… infiltrato da forze neofasciste… con una storia, che oserei dire è sempre più senza senso e di conseguenza senza futuro. Ma “scioglietelo” e non pensateci più. Senza senso. Eh sì, perché dovrebbero davvero spiegare che senso abbia questa finta coalizione di governo che ormai da dieci anni non governa il Paese, non è una vera coalizione ma un semplice cartello elettorale che si unisce solo al momento del voto e poi ognuno va per conto suo. Dieci anni dovrebbero bastare per capire che questa roba è solo un trucco che prende in giro gli italiani. In questo momento un pezzo importante (da Giorgetti e Berlusconi) della finta coalizione governa convintamente con Mario Draghi e insieme al Partito democratico, mentre un altro pezzo (da Salvini a Meloni) sta convintamente all’opposizione. Un’eccezione, direte. E usate come scudo la parola emergenza. Ma quale emergenza dura dieci anni? Dieci anni! Sono dieci anni che pezzi di centrodestra governano con altre forze. Lo ha fatto persino Salvini con il Movimento 5 Stelle nel primo governo Conte! Ammettetelo, tutto questo non ha senso politico. Come non lo ha in tutta Europa, perché non c’è altro paese europeo dove la destra di governo va a braccetto con la destra sovranista. Senza storia. Pensateci bene: questo centrodestra a trazione (o meglio a ricatto) sovranista non ha precedenti nella storia d’Italia. Non vorrete, mi auguro, paragonarlo a quel che è stato il centrodestra in passato?! Basta tornare al 2006 per capire che non c’è paragone che tenga: a quei tempi Forza Italia di Silvio Berlusconi viaggiava al 23 per cento, Alleanza Nazionale di Gianfranco Fini al 12, l’Udc di Pierferdinando Casini (eh sì, c’era anche lui) al 6 e la Lega di Umberto Bossi al 4. Un altro mondo, un’altra storia, un’altra politica. Raccontare la frottola che questo centrodestra sia la prosecuzione di quello di allora è, appunto, solo una frottola. Quello di oggi rappresenta un’offerta politica completamente “altra” che si propone agli italiani come se fosse una cosa che non è e non potrà mai essere. Quindi, senza futuro. Chiudete gli occhi e immaginate Giorgia Meloni (Salvini è sempre più in calo di popolarità) che succede a Mario Draghi. Drin drin, il campanello d’allarme suona e l’Italia si ritrova una Le Pen ‘de’ no antri’ a Palazzo Chigi: estrema, populista, rabbiosa. Magari con l’amico Fidanza (che saluta con un …heil hitler!) Ministro degli Esteri. Diciamoci la verità, nessuno (nemmeno tra voi) ci crede a un futuro del genere. E tutti sanno che è impossibile tenere insieme para-nazisti e sinceri liberali, sovranisti e moderati, antieuropei e sinceri europeisti. Tutti sanno ma nessuno ha il coraggio di fare quel che c’è da fare: porre un confine tra due mondi che stanno insieme solo per bieco interesse di bottega al momento del voto. Soprattutto adesso dopo l’ennesima batosta delle comunali. Salvini, Meloni e Berlusconi: tutti assieme ma è solo un’illusione ottica. Continua il gioco degli inganni e degli specchi su Quirinale, unità e legge elettorale. In realtà nulla cambia. Nessuno ha il coraggio di fare la cosa giusta: sciogliere questa finta alleanza senza senso e senza storia per costruire finalmente la casa di una destra capace di esprimere una spendibile e seria classe dirigente, di prendere decisioni… “senza fare sindacato”. Una destra liberal democratica, abbastanza forte da potere reggere la responsabilità di stare al governo del Paese…
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