L’ansia nasconde sempre il suo contrario: energia e creatività, da troppo tempo ingabbiate, bisogna imparare a liberarle
L’ ansia, specie se non ha cause apparenti, è un’emozione che ci mette a dura prova e che può farci imboccare un labirinto insolubile di terapie inadeguate.
Stiamo facendo le nostre normali attività, quando all’improvviso prorompe in noi una fastidiosa sensazione che stia per capitare qualcosa di brutto, che non sappiamo cosa sia.
A volte l’ansia prende la forma dalla paura di morire, o dall’angoscia per il fatto che “un giorno” dovremo morire e che nulla ha senso. A volte siamo assaliti da un generico ma intenso terrore di essere soli, di non essere “reali”, di non farcela. In altri casi si ha la sensazione che qualcosa di terribile e di più grande di noi incomba nella nostra vita. E infine, a volte, si presenta un’acuta ansia “senza oggetto”, pura tensione, puro stato di allerta senza nessun’altra sfumatura.
Che cosa nasconde l’ansia?
Paradossalmente, l’ansia è una delle più forti pulsioni vitali di cui siamo dotati, uno dei sintomi che maggiormente esprimono un’immensa voglia di vivere, di creare, di manifestarsi con pienezza. Proprio così: anche quando è venata di atmosfere mortifere – anzi, ancor di più in questi casi – questa angoscia è da interpretare come una parte di noi stessi che dice: voglio assolutamente vivere. È importante allora comprendere perché questa voglia debba manifestarsi in un modo così violentemente negativo. E la risposta risiede nel fatto che, attraverso di essa, il nostro cervello si fa carico di scuoterci alla radice per segnalarci che stiamo escludendo dalla nostra vita una parte essenziale di noi stessi, una parte che evidentemente non si può sopprimere. Può essere qualsiasi cosa: creatività, sessualità, sentimenti, libertà, desideri, modi di essere ecc. L’atmosfera di morte e di pericolo è lì a dirci che vivere senza questa parte è pericoloso e ci conduce alla depressione. È il momento di farla vivere, per riprendere a stare bene. Ecco come
Eliminare questa forma di ansia con gli psicofarmaci toglie la possibilità di mettere in atto ciò che di prezioso essa ci suggerisce. Un danno doppio, perché essi, annebbiando il problema, lo fanno diventare sempre meno comprensibile. La strategia migliore, quindi, non è sopprimere l’ ansia, ma carpirne il senso e attuarlo, fino a renderla inutile.
Sì al Coaching o alla …psicoterapia.
È comunque necessario qualcuno (life Coach o Psicoanalista) che, con lucidità, ci aiuti a comprendere il senso nascosto nell’ ansia e a trasformarlo in scelte e comportamenti liberatori.
Una terapia valida però non deve metterci anni per risolvere questo sintomo: in poco tempo esso deve sparire o ridursi sensibilmente.
Altrimenti nelle forme più gravi d’ansia …occorrerà un lungo percorso terapeutico (analisi).
Comunque occorre in ogni caso …più coraggio nelle scelte.
Spesso, paradossalmente, chi soffre di quest’ ansia non mette in atto le scelte che, una volta individuate, potrebbero farlo star bene.
La paura di qualcosa di nuovo va a sua volta a nutrire il problema. Tuttavia è necessario tirare fuori un po’ di coraggio e fare i passi necessari. Altrimenti, se si resta passivi, l’ansia la farà da padrona.
E’ sempre tempo di Coaching!
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